Il dislivello e la pendenza, sono due parametri importanti ai fini dell’escursionismo in montagna.
Le curve di livello
Sulle carte topografiche i dislivelli sono indicati tramite le cosiddette curve di livello, o isoipse, cioè linee che uniscono idealmente tutti i punti che hanno la medesima quota altimetrica. In pratica, si può immaginare di “tagliare a fette” una montagna con una serie di piani orizzontali equidistanti e paralleli, situati a quote via via crescenti.
L’insieme dei punti dove i piani orizzontali intersecano la montagna forma delle linee continue, ovvero le “curve di livello”, che vengono poi proiettate in piano su un foglio di carta, ottenendo in tal modo una rappresentazione grafica della montagna.
La differenza di quota tra due successive curve di livello prende il nome di “equidistanza”, ed è sempre indicata sulla carta. Una curva ogni quattro appare inoltre più marcata delle altre: sono le cosiddette “curve direttrici”, con un dislivello di 100 metri, sulle quali è anche indicata direttamente la quota corrispondente.
La quota delle altre “curve intermedie” è di conseguenza immediatamente calcolabile conoscendo l’equidistanza.
Valutiamo la pendenza
Le curve di livello permettono una immediata valutazione della pendenza del pendio: più le curve sono vicine più il pendio è ripido, e viceversa più esse sono distanti più il pendio è adagiato.
Naturalmente, è possibile eseguire una valutazione anche più precisa, con un semplice calcolo. Volendo conoscere la pendenza del versante di una montagna, dobbiamo dapprima misurare sulla carta la distanza lineare tra due punti di riferimento con un righello, e quindi valutare il corrispondente dislivello tramite le curve di livello: ad esempio per 500 metri di distanza lineare riscontriamo un dislivello di 250 metri.
Si tratta quindi di un pendio piuttosto ripido, con una pendenza del 50 per cento, calcolabile con la seguente formula: Pendenza % = (Dislivello x 100) / Distanza lineare
Questa valutazione presuppone una uniforme pendenza del pendio, per cui molte volte si tratta di una pendenza “media”, all’interno della quale ci potranno essere tratti più o meno ripidi, rilevabili attraverso un accurato esame delle curve di livello comprese nei due punti di riferimento stabiliti.
Le curve di livello permettono inoltre di valutare, con un minimo di esperienza e di abitudine, anche i costoni, le valli, i dossi, i crinali…, con una precisione e una attendibilità anche notevoli.
Cosa sapere sull' orientamento:
Orientamento - introduzione
Orientamento - parte 1 - i cardini del mondo
Orientamento - parte 2 - le carte geografiche
Orientamento - parte 3 - calcoliamo la distanza
Orientamento - parte 4 - calcoliamo i dislivelli e le pendenze
Orientamento - parte 5 - la carta topografica
Orientamento - parte 6 - la bussola: cenni introduttivi