Per un utilizzo pratico la carta topografica deve essere “orientata” rispetto al terreno e ai punti cardinali.
A questo scopo, in tutte le carte il lato superiore corrisponde esattamente al nord, e di conseguenza il lato inferiore è rivolto verso sud, il destro ad est e infine il sinistro ad ovest.
Con condizioni di buona visibilità e conoscendo in modo anche indicativo la nostra posizione, l’orientamento della carta può dirsi intuitivo: occorre identificare sul terreno almeno un punto di riferimento (una montagna, un lago, un passo, il rifugio…) ruotando poi la carta in modo che la direzione del punto di riferimento sul terreno coincida con la corrispondente direzione sulla carta.
Non conoscendo invece la nostra posizione, occorre identificare più punti di riferimento sul terreno (l’ideale sarebbe quattro) congiungendoli idealmente con delle rette, ruotando quindi la carta fino a far coincidere questi punti di riferimento e queste rette anche sulla carta.
Nel caso di scarsa visibilità (ad esempio nebbia) o trovandoci su un terreno senza precisi punti di riferimento (ad esempio un fitto bosco) la carta topografica da sola risulta pressoché inutile, perché sarebbe impossibile orientarla.
Occorre quindi fare ricorso alla bussola, che permette immediatamente di identificare il nord, e di conseguenza tutti gli altri punti cardinali.
Da quanto detto, appare in tutta la sua evidenza la grande importanza della bussola.
Cosa sapere sull' orientamento:
Orientamento - introduzione
Orientamento - parte 1 - i cardini del mondo
Orientamento - parte 2 - le carte geografiche
Orientamento - parte 3 - calcoliamo la distanza
Orientamento - parte 4 - calcoliamo i dislivelli e le pendenze
Orientamento - parte 5 - la carta topografica
Orientamento - parte 6 - la bussola: cenni introduttivi