Gli sci, come tutti possiamo constatare, sono sempre più “belli”: colori, disegni, loghi, sfumature…, tutto rende questi all’apparenza semplici attrezzi – in origine due assi di legno per scivolare sulla neve – dei veri gioielli non solo tecnologici, ma anche di stile e di estetica.
Ed eccoci quindi al dubbio: se al momento dell’acquisto di un nuovo paia di sci ci lasciamo influenzare dall’aspetto estetico, a scapito dei contenuti tecnici, rischiamo forse di trovarci ai piedi degli sci “non buoni” o comunque inadatti alle nostre reali esigenze?
Possiamo già dire che, con un minimo di criterio, questo rischio non sussiste.
Prima la categoria, poi il modello
Come primo approccio, l’acquisto degli sci deve basarsi solo su ben precise esigenze personali e criteri oggettivi, che sicuramente porteranno a scegliere, indipendentemente da ogni considerazione estetica, una determinata categoria di sci e quindi una “rosa” di tre o quattro modelli, dalle caratteristiche tecniche simili.
All’interno di questa rosa le differenze tra i vari modelli saranno modeste, e in genere apprezzabili solo da sciatori molto esperti, per cui a questo punto si può sicuramente guardare anche il fattore estetico.
Anzi, a parità o quasi di caratteristiche tecniche, conviene sicuramente scegliere uno sci che “piaccia”, perché, come dice il proverbio, “anche l’occhio vuole la sua parte”.
Si consideri, inoltre, che ormai il livello qualitativo degli sci in commercio è tale che, a parità di categoria tecnica, non si corre il rischio di sbagliare acquisto.
In conclusione, nella prima fase dell’acquisto sarebbe preferibile scegliere la categoria di sci a noi più adatta, identificando un gruppo di possibili modelli, per poi lasciare spazio ai nostri gusti e al nostro istinto.
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