Lo Sci nordico, o Sci di fondo, è senza dubbio il più antico modo di sciare che si conosca, con origini prettamente pratiche nei Paesi dell'estremo nord dell'Europa.
Molto popolare, in particolare, in Svezia, Norvegia, Finlandia e Russia, anche per l’assenza di rilievi montagnosi ripidi e accidentati, tipici invece delle nostre Alpi.
Un po’ di storia
A partire dalla seconda metà dell'800, furono numerose le imprese, o le gare di resistenza sugli sci, che videro protagonisti norvegesi, svedesi e lapponi.
Nel 1892, nei pressi di Oslo, ad Holmenkollen, nacque un concorso sciistico riservato alle prove nordiche, forse le prime vere gare di fondo.
Tuttavia, l'impresa che fece conoscere lo sci di fondo nel mondo fu senza dubbio la traversata della Groenlandia con gli sci, riuscita nel 1888 a Fridti of Nansen.
Non fu quindi un caso se, nel 1924, nei primi Giochi Olimpici Invernali di Chamonix, i partecipanti alle gare di fondo fossero già numerosissimi.
Peraltro, il programma delle gare era limitato, per lo sci, alle specialità nordiche del salto e del fondo (e combinata tra le due specialità), nelle quali dominarono i norvegesi.
Nei decenni successivi, a livello agonistico il fondo fu dominato in generale dai Paesi nordici, anche se intorno agli anni ’60 del ‘900 si devono registrare i primi grandi successi del fondismo italiano, in particolare con Franco Nones, che si conquistò l’onore di essere stato il primo atleta non del nord Europa a vincere una medaglia d'oro olimpica.
Infine, in questi ultimi anni, dobbiamo ricordare le vittorie di Manuela Di Centa e di Stefania Belmondo, che tanto hanno contribuito alla popolarità e alla diffusione del fondo in Italia.
Le gare olimpiche
Come già esposto dettagliatamente nella relativa scheda
, esistono due tecniche di fondo: la tecnica classica e la relativamente recente tecnica libera, introdotta per la prima volta in Coppa del Mondo da un americano, Bill Koch, che vinse il titolo nella stagione 1981-1982.
Come si può vedere nella tabella seguente, lo sci di fondo è anche la disciplina sportiva con il maggior numero di eventi inseriti nel programma olimpico. Si tratta, infatti, di ben 12 gare:
Maschili |
Femminili |
Tecnica |
10 km individuale |
5 km individuale |
Classica |
15 km inseguimento |
10 km inseguimento |
Libera |
1,5 km sprint |
1,5 km sprint |
Libera |
30 km
50 km
|
15 km
30 km
|
La FIS decide di volta in volta la tecnica in base alle precedenti edizioni dei Campionati Mondiali o dei Giochi (solitamente alternando le specialità) |
staffetta 4x10 km |
4x5 km |
Le prime due frazioni sono a tecnica classica, le altre due a tecnica libera |
In base ai tempi ottenuti nella gara individuale a tecnica classica, valevole come qualifica, si decide l'ordine di partenza per la gara a inseguimento (a tecnica libera).
Gli atleti partono a intervalli di tempo corrispondenti al distacco dal vincitore nella gara di qualifica, e lo inseguono lungo il percorso. Si tratta di una competizione quindi molto spettacolare e appassionante anche per un pubblico non specialistico, perché il vincitore è, semplicemente, l’atleta che riesce a tagliare per primo il traguardo della seconda prova.