Gite brevi
Compiendo escursioni o ascensioni brevi (uno – due giorni) a media e bassa quota (fino a 3000 metri) si incontrano i medesimi problemi degli altri sport di durata.
Si può quindi consigliare, durante l’allenamento, un’alimentazione equilibrata, con il seguente rapporto tra i vari principi alimentari:
-Glucidi 55 per cento
- Proteine 15 – 20 per cento
- Lipidi 25 – 30 per cento
Dovrà inoltre essere garantito un adeguato apporto di fibre, vitamine e oligoelementi, preferendo quindi cereali, alimenti integrali, frutta e verdure crude.
Uno – due giorni prima dell’escursione, è utile aumentare la quantità di carboidrati, mentre durante la gita è sufficiente fare attenzione che gli alimenti siano facilmente digeribili e appetibili.
Accompagnando ragazzi e bambini, è ancora più importante curare l’appetibilità dei cibi, verificando cioè i gusti individuali, in modo da preparare e proporre alimenti graditi. Naturalmente, si deve bere molto, come pure possono essere utili piccoli spuntini leggeri e calorici, come ad esempio biscotti secchi.
Trekking
Qualche precauzione e attenzione in più è invece richiesta nel caso di un trekking, specie se lungo il percorso non vi fossero rifugi o altri punti di appoggio, dove consumare la cena e la colazione, ed eventualmente rifornirsi di alimenti.
Oltre a verificare i gusti e le esigenze personali dei vari partecipanti al trekking, nel prevedere la quantità e la qualità degli alimenti da portare, è bene valutare un fabbisogno calorico lievemente in eccesso, dando la preferenza a cibi disidratati: pasti e verdure liofilizzate, purè e latte in polvere, frutta essiccata, crackers e gallette.
Il confenzionamento degli alimenti deve essere tale da resistere a condizioni climatiche avverse (freddo, caldo, umidità…), come ad esempio gli alimenti sotto vuoto, meglio se in porzioni singole.
Gli alimenti, inoltre, devono essere facilmente e rapidamente preparabili.
Se il trekking si svolgesse in Paesi con condizioni igieniche scadenti o comunque non sicure, occorrono ovviamente molte più attenzioni:
- Bere solo acqua e bevande bollite;
- Consumare solo verdura cotta, immediatamente dopo la cottura;
- Mangiare solo frutta sbucciata.
Se gli alimenti fossero preparati da terze persone, è bene che un componente del gruppo controlli l’igiene delle stoviglie e della cucina, verificando altresì che gli alimenti non vengano manipolati dopo la cottura.
Naturalmente, nel caso di trekking in Paesi extraeuropei, può essere utile rivolgersi anche alle strutture sanitarie delle Aziende Sanitarie Locali (ASL o USLL) per ottenere precise informazioni sulle specifiche problematiche sanitarie ed alimentari.
Analogamente, può essere chiesto il parere di un medico anche nel caso di trekking molto lunghi, di notevole impegno fisico, in modo da avere dei consigli “su misura” per il nostro organismo, ad esempio per l’eventuale assunzione di integratori vitaminici e/o di sali minerali.
Infine, non si ritiene di affrontare le problematiche legate a soggiorni prolungati in alta quota (oltre i 4 – 5000 metri), in quanto è senza dubbio preferibile un approccio più specialistico e mirato.
Fonte: AA. VV. “Medicina in Montagna” CAI – Commissione centrale medica, Milano 1997
Alimentazione
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