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Effetto serra: addio allo sci sotto i 1500 metri?

L'allarme arriva da una fonte autorevole: il CIPRA, ovvero la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi.
Se non si porrà un freno all'effetto serra, e quindi al graduale innalzamento della temperatura globale del nostro pianeta, nel giro di vent'anni nei Paesi dell'arco alpino non sarà praticamente più possibile praticare lo sci nelle aree di media quota, cioè a una quota inferiore ai 1500 metri.
Entro 30 anni, in assenza di correttivi, la sciabilità sarebbe a rischio anche sopra tale quota, come pure lo sci estivo sui ghiacciai sarebbe fattibile solo per periodi di tempo sempre più brevi.
Ovviamente, si cercherà di porre rimedio con l'innevamento artificiale, ma le previsioni dicono che non sarà sufficiente, nonostante investimenti notevoli e tecnologie sempre più avanzate.
Con riferimento alla Svizzera, attualmente il limite della “neve garantita” si attesta attorno ai 1200 metri, ma entro il 2050 si porterà a 1500 metri. Analogamente, mentre oggi gli impianti sciistici a “garanzia di neve” sono l'85 per cento, nei decenni futuri si ridurranno al 63 per cento.
Questo non significa che non sarà più possibile sciare a bassa quota, ma semplicemente che sarà possibile solo per periodi di tempo molto più brevi rispetto ad oggi, con tutte le immaginabili conseguenze sotto il profilo economico.
Ad esempio, con riferimento alla località svizzera di Einsiedeln, situata a 910 metri di quota nel Cantone di Schwyz, il numero dei giorni adatti allo sci, cioè con più di 30 centimetri di neve, è destinato a diminuire dagli attuali 51 a 24 giorni.
La mancanza di neve alle quote inferiori non potrà quindi che originare, come peraltro in parte già avviene, una sorta di “rincorsa verso l'alto”: soprattutto le grandi società di impianti di risalita, con alle spalle grossi capitali, cercheranno di estendere i loro impianti verso quote sempre più elevate, occupando così le regioni glaciali d'alta montagna, e alcuni degli ormai ultimi ambienti naturali intatti delle Alpi.
Infine, tutto questo comporta, e comporterà, danni economici enormi: per la Svizzera è stato stimato un danno economico annuo, derivante direttamente dai cambiamenti climatici, di qualcosa come 1,5 miliardi di euro!
Contribuiamo tutti
A commento di questa notizia, certamente non poco preoccupante, possiamo solo ricordare che le previsioni relative all'effetto serra non possono certo ritenersi esatte, stante l'enorme complessità della materia.
Sicuramente ci sarà, nei prossimi decenni, un riscaldamento globale del pianeta, ma nessuno è in grado di dire “quanto” sarà questo riscaldamento.
Di conseguenza, le previsioni soprariportate potrebbero anche essere eccessivamente pessimistiche, come pure, per la verità, potrebbero peccare di ottimismo.
Non rimane quindi che impegnarci, tutti per quanto possibile, a contribuire concretamente a ridurre l'effetto serra, ad esempio con il semplice gesto di spegnere le lampadine inutili.
Un piccolo gesto, è vero, che però moltiplicato per milioni di italiani e decine di milioni di europei, comporterebbe un significativo risparmio energetico, e quindi una riduzione dei “gas serra” emessi nell'atmosfera.

scritto da Redazione Visit Italy - Ultima modifica: 11/09/2022

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