Il morso di una vipera è probabilmente una delle eventualità più temute dagli escursionisti, anche se in effetti una condotta di gita prudente riduce notevolmente il rischio. Peraltro, in caso di morsicatura, in genere le conseguenze sono limitate, come dimostrano alcuni dati statistici.
Alcune statistiche
Secondo l’autorevole manuale “Medicina di montagna” del CAI, su 400 individui morsicati da vipera assistiti in due anni consecutivi (metà anni ’90) dal Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano, solo nel 5 per cento dei casi si è resa necessaria la somministrazione del siero antivipera.
Complessivamente, è stato riscontrato un solo decesso (una donna anziana) peraltro causato non dal veleno ma da un infarto del miocardio, in seguito allo spavento e alla paura.
Secondo invece i dati ISTAT, relativi però al 1975, in tale anno nell’intero territorio italiano si sono verificati quattro decessi attribuibili a morsi di animali velenosi. Anche a livello europeo la situazione non cambia: nell’intero continente i morsi di serpenti sono responsabili indicativamente di circa 50 morti ogni anno.
Poche regole per prevenire
Le norme di comportamento da adottare in montagna, ma anche in collina e in campagna, per evitare di essere morsi da una vipera sono semplici e intuitive, tenendo conto che questo serpente è un animale “timido”, che fugge se appena ne ha la possibilità.
E’ quindi raccomandabile usare sempre scarponi alti e robusti, non sedersi tra erba alta e pietraie, ispezionare brevemente il luogo scelto per sedersi facendo anche “rumore” con gli scarponi o con bastoni, non rovistare con le mani tra cespugli, pietre e muretti a secco.
Morsi di vipera: Cura
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