Concettualmente, alla pari di molti altri sport all’aperto, occorre vestirsi “a strati”, ovvero molti indumenti leggeri piuttosto che pochi pesanti, e inoltre facili da indossare e da togliere.
Le ragioni sono intuitive, e riconducibili all’estrema variabilità del clima montano, anche in rapporto alla nostra attività fisica.
Appena calzati gli sci, magari di buona mattino dopo aver lasciato il tepore dell’auto o dell’albergo, sarà necessario coprirsi molto per ripararsi dal freddo.
Basteranno però pochi minuti di movimento per iniziare a sudare e ad “aver caldo”, con la necessità di togliere la giacca a vento. Ancora qualche minuto e, magari complice il sole, si toglierà anche il coprituta.
All’inverso, se da una pianoro soleggiato si entra nell’ombra di un fitto bosco, sarà inevitabile avvertire un istantaneo raffreddamento, e quindi sarà necessario indossare il coprituta, e via di questo passo, con innumerevoli “metti e togli” nell’arco della giornata, per cercare di mantenere una sorta di “equilibrio termico”.
Privilegiare quindi indumenti pratici, comodi, semplici da indossare e da togliere, anche con i guanti.
L’abbigliamento dipenderà inoltre dalla lunghezza del nostro itinerario. Un anello breve ripetuto più volte, sempre in pieno sole, consente un abbigliamento leggero, lasciando il resto degli indumenti in auto o in un luogo prestabilito. Viceversa, un lungo itinerario di qualche ora impone di portarsi lo zaino, con tutti gli indumenti necessari per fronteggiare eventuali repentini mutamenti meteorologici.
Come consiglio finale possiamo dire: meglio portare più del necessario e non usarlo, piuttosto che meno e averne bisogno, magari nel pieno di una tormenta di neve.