A partire dagli anni ’60 e fino a circa il 1975, grazie all’introduzione degli attacchi di sicurezza, si è assistito a una drastica riduzione degli infortuni nel loro insieme (- 50 per cento) e ancora più delle fratture alle gambe in particolare (- 80 per cento e più).
Successivamente, tale tendenza alla diminuzione degli infortuni è proseguita, seppure molto più lentamente, fino ai primi anni ’90, per poi stabilizzarsi fino ad oggi. Parallelamente, si assisteva tuttavia a un preoccupante fenomeno, ovvero il continuo e notevole aumento delle lesioni ai legamenti del ginocchio, e in particolare del legamento crociato anteriore.
Questo situazione deriva sostanzialmente dal fatto che gli attacchi di sicurezza, anche i più moderni, hanno alla base una tecnologia finalizzata a proteggere le ossa, e non i legamenti.
Due linee d’azione
Per affrontare questa problematica, sono emerse due linee d’azione.
Da un lato, i laboratori tedeschi del TUV stanno eseguendo una serie di innovativi studi sul cinematismo del ginocchio, per capirne meglio i meccanismi, con l’obiettivo di trasferire i risultati ottenuti nella pratica costruttiva degli attacchi e degli scarponi.
Secondo i francesi, invece, sulla base di una serie di indagini statistiche sugli infortuni sciistici, il problema risiederebbe tutto nelle tabelle di regolazione degli attacchi di sicurezza, praticamente invariate rispetto a vent’anni fa.
In buona sostanza, gli esperti transalpini propongono di rivedere al ribasso tutte le regolazioni, differenziando i valori anche in base al sesso.
Infine, su una posizione per certi versi intermedia gli americani, secondo i quali il forte aumento di lesioni ai legamenti deriverebbe da una serie di variazioni oggettive esterne, intervenute negli ultimi lustri: sci e scarponi di nuovo disegno, tecnica di sciata modificata rispetto al passato, condizioni delle piste differenti.
In conclusione, sulla base di questi studi possiamo aspettarci, nei prossimi anni, una serie di innovazioni negli attacchi di sicurezza e negli scarponi, sicuramente poco appariscenti, ma importanti sotto il profilo della sicurezza.