Troppo spesso, le Vie Ferrate sono considerate alle stregua di “escursioni un po’ più impegnative”. Tanto, si è portati a pensare, ci sono le corde fisse e le scalette. In realtà, tranne pochi casi, siamo di fronte a veri e propri percorsi alpinistici, che richiedono quindi ben precise conoscenze teoriche e capacità pratiche.
Nella realtà quotidiana, invece, una recente indagine del CAI ha dimostrato come le Vie Ferrate siano frequentate da molte, troppe persone inesperte, e quindi a concreto rischio d’incidente.
Troppa superficialità
Nell’ambito del progetto “Sicuri in montagna”, in una domenica “tipo” estiva, un gruppo di esperti del CAI ha “presidiato” le varie ferrate che circondano Lecco, in Lombardia, in una delle zone più frequentate per questo tipo di attività, che rappresenta un po’ l’anello di congiunzione tra escursionismo e alpinismo.
In una sola domenica, circa 300 persone si sono avvicinate per percorrere le ferrate, ma circa una sessantina sono state “dissuase”, per 'inadeguata preparazione o attrezzatura'.
Delle 242 persone che hanno effettivamente percorso le ferrate, la maggioranza aveva già una certa esperienza, mentre pochi erano i neofiti.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, il 14 % degli escursionisti era sprovvisto di imbracatura, il 23 % di “set di sicurezza” e ben il 29 % di casco (carenza quest’ultima molto grave).
'Queste percentuali – evidenzia la relazione del CAI – sottolineano una fascia ragguardevole di persone a rischio, prive dei sistemi d’assicurazione, che solo in sporadici casi dimostravano di possedere buone capacità di movimento.'
I tecnici del CAI hanno inoltre “osservato” la salita degli escursionisti, traendo altre interessanti conclusioni: 'Fra tutti gli escursionisti dotati di equipaggiamento di sicurezza completo, si è stimata una fascia di circa il 15 % con un’assoluta incapacità di utilizzare correttamente tali attrezzature (carenze macroscopiche nell’utilizzo del dissipatore, nell’esecuzione dei nodi etc.)'
'Inoltre, fatto ancor più preoccupante, un quarto degli escursionisti, pur possedendo materiale idoneo e dimostrando di saperlo usare, non era in grado di muoversi in scioltezza lungo il percorso, con enormi, quasi estreme difficoltà di movimento su terreno facile e non verticale.'
In definitiva, almeno la metà di tutti coloro che hanno percorso le ferrate presentavano almeno una 'grave carenza' ai fini della sicurezza. Un dato pesante, che deve far riflettere sulla necessità di affrontare le Vie ferrate, e la montagna in generale, con la dovuta preparazione, appoggiandosi anche agli appositi corsi, spesso organizzati proprio dal CAI.
L’equipaggiamento di sicurezzaSassi, fulmini, nebbia, pioggia e grandine