Nei pressi di Torino si trova un enorme complesso composto di quattro parti che formano un insieme armonico. Si tratta di Venaria Reale, residenza estiva dei Sabaudi e centro della vita di corte durante la stagione di caccia, finalmente aperta al pubblico dopo molti anni del restauro. È sempre presa d’assalto dai visitatori, per questo il mio consiglio è di andarci durante la settimana per evitare le code e la folla. Se però avete a disposizione solo il fine settimana, progettate la vostra visita prima e comprate il biglietto online.
Il complesso è costituito da quattro annessi: la Reggia, i Giardini, il Borgo Antico, le Scuderie Juvarriane. Noi abbiamo scelto il biglietto che comprendeva la visita alla Reggia e ai giardini. Ci vuole anche il biglietto per visitare le Scuderie che ospitano numerose mostre (noi non le abbiamo visitate, perché erano chiuse per i lavori). Il Borgo invece è accessibile a tutti e in qualsiasi momento.
L’interno del palazzo è arredato con i mobili, le sculture e i dipinti preziosi. Purtroppo ci vuole ancora molto tempo per ricostruire l’ambiente del castello: i mobili sono pochi; tanti erano stati distrutti o rubati durante anni di degrado della Reggia, gli arredi rimasti sono invece stati distribuiti negli altri castelli dei Savoia.
La visita alla Reggia riserva una sorpresa: un incontro reale con cuochi, cacciatori, principesse, ambasciatori e cardinali che riempiono le stanze e cucine di trambusto, pianti e risate. Mi è piaciuta molto quest’idea delle istallazioni realizzate da Peter Greenaway. Sugli enormi schermi potete vedere gli attori negli abiti d’epoca, che recitano davanti a voi facendo rivivere i tempi passati. È stato molto divertente ascoltare i discorsi di 37 dame: i loro amori, problemi, le emozioni e i commenti sulla vita privata di Carlo Emanuele II e della moglie Maria Giovanna Battista. Mi sono fermata anche in cucina dove il capo cuoco, con aiutanti e sguatteri, racconta la corte vista dal piano inferiore
Dalle finestre della Reggia, e specialmente dalla Sala di Diana, si vedono i verdi prati e le geometriche figure delle piante nei Giardini Reali. Chiaramente il periodo più bello per visitarli è la primavera e l’inizio dell’estate quando i fiori sono in massimo della fioritura, ma anche in altri periodi dell’anno i giardini sono affascinanti.
Pensate al lavoro che hanno fatto gli storici e giardinieri per ricostruire tutto ciò che possiamo vedere adesso: fontane, giochi d’acqua, aiuole fiorite, labirinti di girasoli, opere architettoniche che si fondono armoniosamente con l’ambiente in cui sono poste. I decenni di abbandono avevano praticamente cancellato ogni traccia degli originali giardini sei e settecenteschi. In più una parte dei giardini dove ora cresce la vegetazione, era occupata dai fabbricati costruiti dai militari che occupavano il terreno. Per ricostruire i giardini, i curatori si sono serviti delle fotografie aere che hanno reso visibile le tracce al di sotto del terreno dell’antico giardino. Di grande aiuto sono stati anche disegni, rilievi, contratti di pagamento dei giardinieri e tutto ciò che si è ritrovato. Il risultato, almeno parziale, possiamo ammirarlo adesso. Ho scritto “parziale”, perché ci vogliono molti anni e tanta pazienza prima che gli alberi raggiungano il loro splendore. Questo però non dovrebbe trattenervi dalla visita nei giardini che sono davvero regali.
Prima di iniziare la vostra visita, vi consiglio di informarvi sugli orari degli spettacoli di giochi d’acqua, luci e musica regalati dalla Fontana del Cervo. Quando c’eravamo noi, siccome non c’era nessun’informazione visibile (neanche sul dépliant), ce ne siamo andati e solo quando abbiamo raggiunto la macchina abbiamo sentito e visto da lontano un frammento dello spettacolo (precisamente le cime dei getti d’acqua dalla fontana. Il resto era purtroppo coperto dalla siepe).