La Chiesa di Santa Cristina è una delle chiese principali della città di Torino, assieme alla chiesa gemella di San Carlo Borromeo, in piazza San Carlo a Torino. Dopo che la Madama Reale Maria Cristina di Francia perse suo figlio primogenito Francesco Giacinto di Savoia decise di voler erigere per la sua memoria una chiesa grandiosa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1639, sotto la direzione prima di Carlo poi Amadeo di Castellamonte. La Madama Reale fu sepolto 1674 nel convento delle suore Carmelitane Scalze, adiacente alla chiesa. L'imponente facciata venne realizzata da Filippo Juvarra tra il 1715 e il 1718, sotto Vittorio Amedeo II di Savoia.
Le sei statue enormi che la decorano sono opere di Carlo Antonio Tantardini e Giuseppe Nicola Casana. Con la secolarizzazione napoleonica Santa Cristina venne trasformata in Borsa di Commercio, e l'adiacente convento soppresso. Solo con la restaurazione la chiesa fu riconsacrata e, per volontà di Vittorio Emanuele I di Savoia, venne abbellita di nuovi marmi e di un nuovo altare, opera di Ferdinando Bonsignore. Durante il fascismo furono eseguiti altri cambiamenti e il convento venne addirittura demolito. L’interno è ad una sola navata come quello della chiesa gemella di San Carlo. Di fianco all’altare maggiore si apre una cappella rettangolare con il dipinto di Antonio Triva dal titolo Riposo dalla fuga in Egitto.
La costruzione della Chiesa di San Carlo iniziò nel 1619, per la volontà di Carlo Emanuele I di Savoia e venne dedicata a San Carlo Borromeo, che dopo un pellegrinaggio a piedi, da Milano, arrivò a pregare davanti alla Santa Sindone. L'attuale facciata è però più recente, risale al 1834, ed è opera di Ferdinando Caronesi. Il timpano è ornato da un bassorilievo in marmo raffigurante Emanuele Filiberto. Il campanile a pianta quadrata e con una cupoletta ottagonale fu costruita nel 1779.
La chiesa è a pianta longitudinale di una unica navata con due cappelle per ogni lato. Le prime cappelle, sul lato destro quella dell’Addolorata e a sinistra quella di San Giuseppe, sono opera di Tommaso Carlone e sono state finite attorno al 1656. L'altare è opera di Bernardino Quadri. La pala d'altare raffigura San Carlo Borromeo mentre, nel 1578, si recò a Torino per vedere il Sudario di Cristo. Inoltre, tra i vari dipinti presenti vi sono diversi di scuola caravaggesca. Negli anni '60, su progetto di Guido Chiarelli si è eseguita l'illuminazione notturna della chiesa.