 
    
    Il Lazio può vantare uno dei patrimoni idrominerali tra i più ricchi e vari d'Italia.
Sulla riva destra del Garigliano, sorge una falda acquifera che costeggia il fiume per 6 km e offre delle acque termali solfureo-solfatobicarbonato- alcalino-terrose e carboniche. 
Alle Terme di Suio, l’acqua sgorga a una temperatura compresa tra i 37°C e i 39°C ed è particolarmente adatta per problemi legati all’apparato otorinolaringoiatrico e per la cura di patologie vascolari.
Le Terme di Fiuggi nascono alle pendici dei Monti Ernici e sono ben note per i loro effetti benefici nel trattamento di affezioni delle vie urinarie. Hanno notevoli proprietà diuretiche e vengono utilizzate in presenza di calcolosi o per la loro prevenzione.
Da non perdere le Terme di Roma situate a Tivoli, sono anche note come Terme Acque Albule, per il colore, simile a quello del latte, che l’acqua assume al contatto con l’aria, per effetto del passaggio dell’idrogeno solforato allo stato gassoso.
Spostandosi da Roma, gran parte delle sorgenti del territorio viterbese, sono caratterizzate da una temperatura dell’acqua particolarmente elevata, che può raggiungere i 60°. Si parla, pertanto, di acque ipertermali. L'acqua è di origine vulcanica, alcalino-terrosa, ricca di zolfo e azotati.
Anche la provincia di Rieti è ricca di falde acquifere. Si tratta di acque ipotermali, ricche di bicarbonato e zolfo e di natura alcalino terrosa.
Lasciatevi coccolare dai benefici dei centri termali laziali.