Capoluogo di quella parte del Lazio chiamata Sabina, Rieti è
tradizionalmente considerata il centro geografico dell'Italia, a eguale
distanza tra il mare Tirreno e l’Adriatico e tra la Val d’Aosta e la Calabria.
Per segnalare questa particolarità geografica, nella piazza S. Rufo si trova un
monumento circolare che identifica convenzionalmente il centro dell’Italia.
Il
monumento è scherzosamente chiamato dai reatini la Caciotta, quasi un richiamo
alla ricchezza delle tradizioni culinarie e gastronomiche della Sabina. Tipici
di Rieti sono, per esempio, gli strengozzi, pasta di farina, acqua e sale,
tirata a mano e tagliata a strisce spesse, e le fregnacce alla reatina, ovvero losanghe
di acqua e farina, con o senza uova. Da provare anche i pizzicotti di
Contigliano così denominati perché derivanti dal pizzicotto che la massaia dà
all'impasto per staccarne un pezzetto; la concavità che deriva dal pizzicotto
forma una specie di orecchietta che raccoglie il sugo di castrato con cui si
accompagna questo tipo di pasta.
Quasi leggendaria è poi la gustosissima porchetta
di Poggio Bustone, disponibile praticamente ovunque a Rieti, anche in piccole
rivendite che la servono come ripieno di panini imbottiti. Originario di Leonessa
è il saporito tartufo, che spesso viene proposto insieme ad un cereale tipico
della zona, il farro, in due singolari ricette, il farro al Tartufo e il minestrone di farro. Non
va dimenticato infine un “classico” della cucina, il sugo all’amatriciana che trae le sue
origini ad Amatrice, cittadina in provincia di Rieti alle pendici del Gran
Sasso.
Creato dai pastori come condimento per la pasta, unendo il pomodoro al
guanciale di maiale e al formaggio pecorino, il sugo all’amatriciana ha ormai
da tempo varcato i confini nazionali per affermarsi anche nella cucina
internazionale.