L’antica Aletrium, che si trova nella provincia di Frosinone, nel Lazio, fu abitata dal popolo italico Ernici… Vi racconterò un po’ della storia di quest’incantevole città e vi darò delle dritte per non sbagliare nelle visite! L’Italia è un paese splendido e con bellissimi luoghi da visitare. Alle volte pensiamo che soltanto le famose capitali valgono la pena di essere visitate… ma, è ottimo invece, scoprire l’Italia visitando piccole città, che certamente vi piacerà ed emozionerà. La cittadina di Alatri, è un’ottima opzione per chi non è convenzionale… la città ha un passato che si perde in tempi lontani, essendo fondata intorno al VI secolo a.C., e possiede un ricco patrimonio culturale che merita un’attenzione speciale. Raccomando una gita a piedi, girando le antiche e caratteristiche viuzze, sfruttando della soggettiva atmosfera che vi offre il posto. È da non perdersi una visita al Duomo della città, costruito intorno al secolo XVI, e che fu dedicata a San Paolo. Altri punti d’interesse turistico sono: la chiesa di Santa Maria Maggiore, del XII secolo; la chiesa di San Francesco, eretta forse nella fine del XII secolo, e che custodisce begli affreschi nel suo interiore; il palazzo Gottifredi, e la Biblioteca ed il Museo Civico.
Popolata sin dai tempi più antichi e da sempre legata ai destini di Roma insieme alla Ciociaria, di cui è il centro più importante, Frosinone conserva oggi poche vestigia del sua grande passato. Tra i resti dell’anfiteatro romano, la cattedrale di Santa Maria Assunta e il grattacielo Edera, simbolo della moderna Frosinone, gli amanti della buona tavola possono però stare tranquilli: la città offre ricercatezze gastronomiche di elevato livello ispirate alla tradizionale cucina del posto. Cucina semplice, che deriva dall’antica civiltà agricola e pastorale della Ciociaria, ma che sa offrire un'ampia ed eccellente eterogeneità di produzioni agroalimentari a partire dai formaggi, con le caciotte vaccine e di bufala e l’autentica ricotta di pecora. La pasta fatta a mano annovera due gustose specialità: gli gnocchetti, minuscoli gnocchi di acqua e farina appena incavati, e i “fini fini”, sottilissimi tagliolini di pasta all’uovo, da condire con il classico ragù ciociaro fatto con frattaglie di pollo e pomodoro, oppure con i funghi porcini provenienti dai monti Ernici. Da assaggiare, oltre al classico abbacchio diffuso in tutta l’Italia centrale, anche i salumi artigianali e il prosciutto di montagna, autentico protagonista della gastronomia ciociara, e soprattutto le spuntature di maiale, che vengono servite ricoperte di pecorino fresco con la polenta. I dolci tradizionali sono semplici e gustosi, dagli amaretti al ciambellone casalingo, alle ciambelline di magro, tradizionalmente ricoperte da una bianca glassa di zucchero. Se il vino più importante della zona è il Cesanese del Piglio, rosso e morbido, riservano comunque splendide sorprese anche gli altri vini della Ciociaria: il bianco Passerina del Frusinate, il Torre Ercolana di Anagni, il Merlot di S.Elia Fiumerapido e il Cabernet di Atina.