
In questa piccola regione, estremo lembo orientale dell’Italia continentale, non si trovano i giganti ghiacciati delle Alpi occidentali e centrali, e neppure le ciclopiche pareti rocciose delle non lontane Dolomiti, nondimeno le montagne del
Friuli Venezia Giulia riservano non poche gradite sorprese all’escursionista e all’alpinista, pur raggiungendo al massimo i 2780 metri del Monte Coglians.
Non è un caso, infatti, che il primo parco naturale regionale sia stato istituito nell’ormai lontano 1971, nella coreografica conca dei Laghi di Fusine, uno dei luoghi più belli e romantici della regione. E rimanendo nella medesima zona, non si può non ricordare la famosa e secolare Foresta di Tarvisio, estesa su qualcosa come 23.000 ettari, ricca di fascino e di storia.
Alzandoci di quota, ci troviamo poi immersi in ambienti spesso “quasi” dolomitici, con spettacolari pareti rocciose paradiso degli arrampicatori, alla cui base si snoda tuttavia una fitta rete di sentieri e mulattiere, in grado di offrire numerosissime e remunerative escursioni, spesso a contatto con i resti delle opere militari realizzate nel corso della prima Guerra Mondiale.
Ed è proprio percorrendo molti di questi itinerari che si è colpiti dal forte, quasi stridente contrasto ambientale e visivo tra i verdeggianti pascoli e boschi di bassa quota e i vasti altopiani carsici, di grandissimo interesse naturalistico e geologico. Solcature, scanalature, vaschette e doline nella chiara roccia calcarea danno al paesaggio un aspetto quasi lunare, senza contare la miriade di grotte, cavità, pozzi e cunicoli, con abissi che superano i 500 metri di profondità, per la felicità di tutti gli speleologi.
Un “mondo” quindi non estremo, forse poco appariscente rispetto ad altre zone montuose, ma quanto mai ricco di interesse e di fascino, definito da Ippolito Nievo, con una bella ed efficace sintesi: 'Un piccolo compendio dell’Universo'.
Escursione a Sella Robon da Sella Nevea