Conoscere per capire la Val d’Aosta è diverso dal visitarla.
Sono sufficienti anche poche ore, per riuscire a indagare questa regione, addentrandosi nel patrimonio culturale e artistico di questo territorio, abitato nei secoli da un popolo che ha saputo far fiorire uno spazio ristretto e geograficamente impegnativo, trasformandolo in uno scrigno di bellezze uniche al mondo.
Non occorre essere esperti d’arte per restare a bocca aperta davanti alle numerose fortezze e ai superbi castelli, alcuni dei quali ancora dotati di arredi e suppellettili originali. Non è nemmeno necessario conoscere la storia dei secoli, per sentire un brivido sulla pelle visitando i diversi musei, siti archeologici, i numerosi monumenti di età romana e medievale, i santuari, le cattedrali e le cappelle. Le pievi disperse nel verde, a volte impreziosite da affreschi e sculture, aiutano a scoprire strade antiche, meridiane, abitazioni storiche o cortili ancora intatti. Ma questo popolo ha saputo fare ancora meglio.
Chiusa e protetta dalle sue imponenti catene alpine, nell'immaginario popolare si potrebbe pensare che nei secoli questa piccola regione sia rimasta isolata, adottando un atteggiamento di difesa. Al contrario, proprio dal suo passato di luogo di transito (passava da qui la via Francigena, che collegava il nord Europa con Roma) è nato un immenso patrimonio culturale ricco e variegato, fatto di saperi, di contaminazioni culturali e di usi e costumi che si sono fusi tra loro e che ancora oggi vivono nei vari dialetti, nei costumi tipici, nelle celebrazioni, nei canti e nelle danze, nelle feste sacre e popolari, negli oggetti d’artigianato e nelle specialità enogastronomiche, diverse per ognuna delle vallate.
Per capire la Val d’Aosta bisogna saperla vedere con gli occhi del cuore.