L’abbazia fu fondata da San Benedetto da Norcia nel 529 e nel corso dei secoli più volte distrutta e ricostruita. La prima volta nel 584 dai Longobardi e l’ultima volta nel 1944 dalle truppe alleate durante la Seconda Guerra Mondiale.Distrutta e sempre ricostruita, l’abbazia fu nel medioevo molto attivo ed importante. I suoi archivi e biblioteche, le sue scuole dove molti testi antichi furono trascritti furono molto importanti. La ricostruzione nell’anno mille e quella del 17° secolo furono la più ricca e qualcosa è rimasta dai bei mosaici e dalle pitture.Il monte dal quale prende il nome, si trova in una posizione strategica rispetto al passaggio obbligato tra le province di Caserta, Frosinone e la regione Molise. Questa fu una delle ragioni delle ripetute distruzioni dell’abbazia.Durante l’ultima guerra, le truppe tedesche avevano costruite delle forti linee difensive ed era molto difficile per gli alleati riconquistare quel territorio che era di vitale importanza.I comandanti alleati erano convinti che i tedeschi si fossero anche nascosti all’interno dell’abbazia e decisero che era indispensabile distruggerla. Così in febbraio del 1944 gli edifici furono rasi al suolo da un violente bombardamento che in realtà fu inutile. Nell’abbazia avevano trovato rifugio soprattutto cittadini che erano scappati dai paesi circostanti, i monaci e soltanto qualche tedesco. L’ironia della sorte vuole che l’abate fu aiutato da due ufficiali tedeschi a mettere in salvo parte dei tesori dell’archivio e della biblioteca del convento.Subito dopo la fine della guerra, lo stato italiano ordinò e finanziò la ricostruzione degli edifici. La ricostruzione durò quasi dieci anni e oggi è di nuovo un grande luogo spirituale in cima al monte. Nelle vicinanze si trovano vari luoghi di memoria di questa battaglia. Il più significativo è forse l’Historiale che racconta in modi moderni e tecnologici i tragici eventi di quel tempo.