Questa tappa, a differenza delle altre, non si sviluppa in senso sud – nord, ma est – ovest, e presenta due tratti ben distinti: un grandioso e impervio ambiente di alta montagna fino al Rifugio Gnutti, sfiorando i tremila metri di quota, cui fa seguito un tratto pressoché in piano o in moderata salita, poco al di sopra dei duemila metri, godendo sempre di stupendi e rilassanti scorci panoramici. Considerata la notevole quota raggiunta nel primo tratto, spesso si troveranno nevai anche a stagione molto avanzata. Disponendo di un giorno in più, è senza dubbio consigliabile spezzare in due la tappa, pernottando anche al Rifugio Gnutti. Dal Rifugio Prudenzini (2225 metri) si sale per tracce di sentiero fino a raggiungere il “coster di destra” della valle, per poi proseguire in diagonale puntando alla base dello sperone sud-est della Cima Prudenzini. Aggirato lo sperone, si supera con la dovuta attenzione una zona cosparsa di enormi massi, fino a entrare nel ripido canale che conduce faticosamente al Passo del Miller (2818 metri). Si scende quindi con cautela lungo l’opposto versante (alcune corde fisse) portandosi in seguito sulla destra di un vallone, fino a raggiungere il fondo della Val Miller. Superato il torrente e raggiunto il ben visibile lago, lo si costeggia sulla destra, portandosi quindi al piccolo edificio del Rifugio Gnutti, situato a 2166 metri di quota (ore 3,30 dal Rifugio Prudenzini). Il cammino prosegue inconfondibile in direzione ovest, con qualche saliscendi su un comodo sentiero, a tratti molto esposto e opportunamente attrezzato con corde fisse, in particolare in corrispondenza del caratteristico Passo del Gatto (2103 metri). In seguito il sentiero piega verso nord, raggiungendo in salita la diga del Lago Baitone (2281 metri). Si prosegue costeggiando la sponda orientale del bacino, in direzione di un evidente salto roccioso che si supera sulla destra, fino ad arrivare ormai senza difficoltà al Rifugio Tonolini: 2450 metri, ore 1,45 dal Rifugio Gnutti, in totale ore 5,15 dal Rifugio Prudenzini.