Alcune delle località più belle offerte dalla splendida provincia di Trento:
Castello di Fiemme
Questo bel villaggio fiemmese si trova soltanto a 2 km da Molina e sorge ai piedi del dosso su cui si innalza la chiesa parrocchiale. Da Castello si irradiano numerosissimi e affascinanti sentieri e percorsi escursionistici. Il paese, abitato dalla preistoria, conserva la trama urbanistica cinquecentesca. Nel XVI sec., dopo alterne vicende, la contea di Castello fu aggregata alla Comunità di Fiemme. Numerose sono le case rustico-signorili con scalinata lignea esterna e Madonnina dipinta sulla facciata. Sulla strada che porta alla chiesa si offre agli occhi dei visitatori una bellissima casa gotica con una bifora, finestrelle a croce e caratteristico cavalcavia che la unisce alla casa confinante. La facciata della trattoria ha ancora la data di nascita della dimora: il 1566.
Anche casa Matordes, ornata con merlature porte e finestre di tipo rinascimentale, ha impressa sulla facciata l’originaria datazione. Sul colle che domina il paese fu edificata la monumentale chiesa ottocentesca di San Giorgio,con alto campanile novecentesco. L’edificio sorge nell’area in cui si trovava il castello degli Eppan. Accanto alla parrocchiale si trova la cappella della Madonna di Lourdes, consacrata nel XIII sec. Sulla facciata nord è dipinta la figura in grande di San Cristoforo: l’opera risale al XIV sec. ed appartiene a un ignoto pittore di passaggio.
Caldonazzo
La cittadina di Caldonazzo si trova presso il bellissimo lago omonimo ed è incorniciata da boschi e montagne. Il versante sinistro del lago, un vero gioiello naturalistico, coincide con le propaggini meridionali delle Dolomiti; quello destro è lambito dalle Alpi Carniche. Le sue acque limpide sono frequentate dagli sportivi: canoa, windsurf e nuoto sono gli sport più praticati. La cittadina è ricca di testimonianze storiche e artistiche. Fra i monumenti emerge la magnifica corte Trapp, che dal ‘400 in poi divenne proprietà dei signori Trapp, i successori dei Caldonazzo. Il castello conserva affreschi importanti e resti di una pittura ad olio che raffigura un torneo di cavalieri. Gli edifici signorili sono disposti attorno al grande cortile centrale che ospita manifestazioni e spettacoli. Fra gli eventi va ricordata la prestigiosa Rassegna di Canti Spirituals.
Meta del turismo religioso a Caldonazzo è la chiesa medioevale di San Valentino edificata in un luogo ricco di testimonianze archeologiche: a pochi metri dalla chiesa passava la strada militare romana che si dirigeva a Trento; nei pressi sorge un grande muro: è ciò che resta del Castello dei Signori di Brenta. Il lago di Caldonazzo ogni anno diventa teatro del Palio dei Draghi, la sfida fra comuni che scivolano sull’acqua a bordo di Dragon Boat, le variopinte imbarcazioni cinesi. Il palio è una grande festa popolare che mescola l’orgoglio campanilistico della Valsugana con il fascino della tradizione orientale.
Castelfondo
L’antica Castrum Fundi, fondata dai romani a 948 m. sul livello del mare, aveva in origine un fondamentale ruolo di collegamento con gli avamposti militari di Castrìn e La Palade, baluardi contro le invasioni barbariche. Il villaggio ha mantenuto un ruolo strategico anche nel medioevo, quando divenne sede della giudicatura per una vasta zona dell’Anaunia. Al XV sec. risale la leggenda del laghetto scomparso sulle cui acque fu vista galleggiare una statua della Madonna. Dal secolo successivo il Castelfondo ha assunto il nome di Melagno.
Oggi il paese conserva monumenti significativi: case contadine e dimore rustico-signorili si alternano nel centro storico. Fra i palazzi spiccano Casa Lorenzetti e Casa Dalla Chiesa, dove si può ammirare un crocifisso del XV sec. Altri edifici da visitare a Castelfondo sono Castel Vigna e il castello di Castelfondo, arroccato tra i burroni del torrente Robiòla, nei pressi del quale si trova la chiesetta della Natività della Beata Vergine Maria. Escursioni interessanti si possono compiere in direzione del passo Castrìn, con sosta presso l’omonima malga. Da qui un altro itinerario conduce al Monte Luco con possibilità di ristoro presso il rifugio Regole di Castelfondo.
Altre mete interessanti, per chi ama tuffarsi in luoghi incontaminati, sono il monte Ozolo, l’abitato di Fondo e le forre del Novello.
Dimaro
Dimaro è uno dei paesi più antichi della vallata. Sorge sulla strada per Folgarida, all’imbocco della valle del Meledrio. Il paese conserva numerose dimore d’epoca, fra cui il Palazzo del Dazio, fontane di porfido e abbeveratoi caratteristici.
Da visitare la parrocchiale quattrocentesca di San Lorenzo: nella lunetta esterna e all’interno dell’abside hanno lavorato Giovanni e Battista Baschenis, gli affrescatori itineranti di Averara, paese del Bergamasco. Il loro intervento è datato al 1448. Degni di nota anche il grande altare di legno scolpito e dorato del Seicento dei fratelli Ramus e il portale romanico. Nel vicino abitato di Carciato si trova la bella chiesa di S.Giovanni Battista. Con le sue piste e i suoi impianti sportivi Dimaro è anche una frequentata stazione sportiva.
Daiano
Daiano è il villaggio più alto della Val di Fiemme e anche il più soleggiato. Sorge in posizione privilegiata, su una terrazza morenica fra la valle del Ru e la Valle del Rio della Val d’Aosta. La sua posizione, a breve distanza da importanti località turistiche, favorisce inoltre escursioni estive e sport invernali. Con Cavalese e Varena Daiano è il tipico villaggio fiemmese con strade strette, palazzi affrescati ed elementi decorativo-architettonici medioevali, rinascimentale e barocchi. Simbolo di Daiano e della sua storia sono le fontane monolitiche scavate nel porfido. Tradizionali punti d’incontro e d’aggregazione le fontane furono costruite per approvvigionare l’intero paese che si trova piuttosto lontano da fonti d’acqua. Le immagini sacre sulle facciate esterne delle case ci conducono idealmente ad un mondo di profonda devozione popolare: fra le altre immagini va ricordato l’ottocentesco olio su lamiera raffigurante la Madonna Assunta all’incrocio fra via Ancona e via Arca. L’iconografia religiosa ricorre poi nelle decorazioni attribuibili alla mano di Antonio Longo. Fra gli esempi d’architettura fiemmese una vecchia casa con il forno del pane in piazza Cavada.
Castel Croda è l’edificio più importante del paese. Un tempo rifugio per i ricercan e La Palade, baluardi contro le invasioni barbariche. Il villaggio ha mantenuto un ruolo strategico anche nel medioevo, quando divenne sede della giudicatura per una vasta zona dell’Anaunia. Al XV sec. risale la leggenda del laghetto scomparso sulle cui acque fu vista galleggiare una statua della Madonna. Dal secolo successivo il Castelfondo ha assunto il nome di Melagno.
Oggi il paese conserva monumenti significativi: case contadine e dimore rustico-signorili si alternano nel centro storico. Fra i palazzi spiccano Casa Lorenzetti e Casa Dalla Chiesa, dove si può ammirare un crocifisso del XV sec. Altri edifici da visitare a Castelfondo sono Castel Vigna e il castello di Castelfondo, arroccato tra i burroni del torrente Robiòla, nei pressi del quale si trova la chiesetta della Natività della Beata Vergine Maria. Escursioni interessanti si possono compiere in direzione del passo Castrìn, con sosta presso l’omonima malga. Da qui un altro itinerario conduce al Monte Luco con possibilità di ristoro presso il rifugio Regole di Castelfondo.
Altre mete interessanti, per chi ama tuffarsi in luoghi incontaminati, sono il monte Ozolo, l’abitato di Fondo e le forre del Novello.