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Monti Erei, Mirabella Imbaccari, Sicilia
Mirabella Imbaccari (Mirabbedda in siciliano) è un comune italiano di 5.605 abitanti della provincia di Catania in Sicilia. Dista 16 km da Caltagirone, 14 da Piazza Armerina, 29 da Gela, 46 da Enna e 75 da Catania e da Ragusa.
Sito alla pendici dei monti Erei, Mirabella Imbaccari si distingue per la ricca produzione di uva, agrumi, olive, mandorle e nocciole. Caratteristici sono i ricami e il tombolo (particolare tipo di merletto lavorato con aghi) dell'artigianato locale che vengono esposti presso la Mostra del Tombolo, di recente ristrutturazione.
La piazza centrale del paese è sovrastata dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il suo prospetto, a tre ordini architettonici, in stile barocco-siciliano, delineato da grandi lesene con basi e capitelli, è ornato di un grande ed artistico portale con fregio e timpano, di una finestra con statua di pietra della Madonna col Bambino, di un grande orologio civico, di un campanile a trifora, con archi a tutto sesto, e di un timpano terminale con croce ed acroterii.
Da sottolineare la presenza (sopra la vecchia sagrestia) di un quadro dell'artista mirabellese Vincenzo Di Fazio (1884-1968) raffigurante l'Ascensione.La Chiesa è stata ristrutturata nel 2006. Più piccola, ma di grandissimo interesse è la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù che fu provvisoriamente ricavata, nel dicembre 1908, dai magazzini della famiglia Politini dopo un fallito tentativo di portare a termine nel 1904 la costruzione di una seconda chiesa in Mirabella, la cui prima pietra venne posta da mons. Damaso Pio De Bono (1850-1927).
La nuova costruzione si era resa necessaria dopo il terremoto dell'8 dicembre di quello stesso anno, che aveva reso inagibile la pericolante chiesa madre. Il promotore della nuova costruzione fu il parroco Rosario Giustolisi (1882-1935). L'interno, a tre navate, è decorato di un grande Crocifisso di legno di Vincenzo Moroder del 1953, dell'originario altare maggiore di marmo, ornato della statua pure di legno del Sacro Cuore di Luigi Santifaller, dell'altare conciliare di marmo dei fratelli Alberghina, di due altari laterali con la statua lignea di S.Antonio dello stesso Santifaller, e con l'altra di cartapesta della Madonna di Lourdes; ed, inoltre, di una tela con angeli, recanti simboli della passione, di un non meglio identificato Albino, del fonte battesimale di marmo di Carrara del 1940 e del portale di noce di Salvatore Massari del 1961.
scritto da Alba Coppola - Ultima modifica: 24/10/2021