Nell’area circostante di Pompei sono state scoperte antiche fattorie, molte delle quali sono state nuovamente sepolte dopo essere private delle pitture e delle suppellettili che le addobbavano.
La Villa dei Misteri, a Pompei, è il tipico esempio di una villa suburbana del territorio vesuviano in cui si mescolano due stili: il lusso della villa signorile ed il rustico della parte agricola. La villa deve il suo nome ad un ciclo pittorico molto importante che ne decorava le pareti. Questa interpretazione è, però, oggi oggetto di discussione: si suppone infatti che il nome che possa essere dovuto ad uno dei tanti culti misterici che convivevano nel mondo greco-romano insieme alla religione ufficiale.
Lo scavo della villa fu intrepreso tra 1909 e il 1910 ed i lavori proseguirono per gli anni seguenti. Ciò che però apparve subito strano per gli studiosi fu il fatto che, pur trattandosi di una villa signorile, non vi si rinvenirono oggetti di lusso. Una delle risposte a questo interrogativo potrebbe essere che al momento dell’eruzione la villa non fosse ancora abitata. L’edificio, come si diceva, è decorato con pitture di livello artistico superiore. Ed anche se fu ricoperta di cenere e da altri materiali vulcanici, la villa non riportò grossi danni in seguito all’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79, e, fortunatamente, la maggior parte dei muri, dei soffitti, ed in particolare degli affreschi rimase indenne.
Oggi la villa può essere visitata separatamente rispetto agli altri scavi, ma se inserita in un percorso organico di visita, consente di vedere un aspetto differente della vita pompeiana pre eruzione.