Le celebrazioni della Festa di S.Antonio si tengono nella chiesa, che si trova in piazza della Motta, dedicata a Sant'Antonio: il "Sant'Antoni del purscell", l' eremita e abate, e il protettore di animali. Il programma prevede per il sabato messa con benedizione delle candele votive e alle 21 il Falò di S. Antonio. Per il giorno della Festa di sant’Antonio, alle 10.30 messa solenne. Alla sua conclusione c'è la tradizionale benedizione degli animali, con un lancio di palloncini con bigliettini scritti da bambini.La festa di sant'Antonio è anche uno dei più noti mercatini invernali; via Carrobbio viene invasa di prodotti di qualità, venduti direttamente dai produttori varesini o selezionati dall'associazione di produttori Terra e Mani, tra cui produttori di formaggi, salumi, miele, oltre conserve e dolci .
Andando verso Claino ed Osteno si incontrano le “Grotte di Rescia”. Queste grotte sono formate da tufo depositato e vi si possono ammirare stalattiti in continuo corso di formazione. Da qui si può osservare, inoltre, la cascata del torrente di Santa Giulia. Raggiungo la Riserva Naturale Regionale Lago di Piano, alle pendici del Monte Calbiga, che è stata riconosciuta quale SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dall’Unione Europea . É possibile raggiungere quest’ oasi da Porlezza attraverso una comoda pista ciclabile attraverso boschi dove i protagonisti sono oltre 130 specie d’uccelli, piccoli mammiferi, maestosi cervi, caprioli, numerose specie di pesci, rettili ed anfibi, tra cui il rospo comune, che nel mese di maggio invade le coste del lago per riprodursi. Qui è attivo un centro visitatori detto “Casa della Riserva” composto da un ecomuseo, e tra le altre cose, un ufficio dove è possibile iscriversi a servizi di “visite guidate” della riserva. Le visite si possono fare a piedi (di giorno e di notte), a cavallo, in jeep, ecc. Un’ altro luogo importante della Riserva è l’ Osservatorio Naturalistico Polivalente, che funziona anche da fattoria didattica. Per concludere, faccio una passegiata alla ricerca dell ‘artigianato locale: prodotto tipico è la Cavagna, un cesto intrecciato con rami di nocciolo creato dai contadini con atrezzi semplici di uso comune. La primavera è la stagione ideale per godere il Lago di Lugano ed i suoi dintorni.
Poco fa, tornado dalla Svizzera, incantata dalla vista notata dai finestrini del treno, ho deciso di fare una breve sosta a Como. Devo dire che rimpiango solo di aver avuto poco tempo e la mia visita è durata così poco, perchè la città è straordinaria.Situata a pochi passi dalla Svizzera e vicino a Milano, Como si affaccia sul ramo sinistro del Lago di Como. Bastano pochi minuti e dal lago si passa alla montagna: da una parte sorge il Monte Brunate che potete comodamente raggiungere con la funicolare, dall’altra il Castel Baradello, costruito nel 1100 dal Barbarossa. Il castello è raggiungibile solo a piedi, attraverso un bel sentiero in mezzo ai boschi, ma vi assicuro che merita ogni sforzo, perché da lì potrete ammirare uno stupendo panorama della Brianza e del primo bacino del lago.Il centro storico cinto dalle antiche mura è chiuso al traffico ed è pieno di locali e negozi. Intorno vedrete bellissime vie e case, quasi tutte storiche. Altre due tappe da non perdere sono la chiesa di San Fedele e il Duomo, che non ha niente da invidiare al Duomo di Milano. Grazie al suo favoloso clima, Como è piena di verde e fiori che spesso nascondo storiche ville. Come per esempio la Villa Olmo, sede dei convegni e mostre, e non meno interessante la villa Saporiti, tutte e due affacciate sul lago.Se avrete abbastanza tempo fate un giro in batello intorno al lago. È spettacolare specialmente in primavera ed in estate quando i fiori sono in piena fioritura. Zigzagando tra una sponda e l’altra noterete le ville e i giardini stupendi, paesini arrampicati sulle sponde ripide, le montagne che si rispecchiano nelle acque blu del lago.Non c’è da meravigliarsi che il bello George Clooney e altrettanto bello Brad Pitt hanno comprato le ville situate proprio sulle sponde del lago. Quando finalmente vincerò al Lotto, lo farò anch'io!
Como è una piccola città nel nord della Lombardia, è situata sul lago omonimo nascosta tra le montagne delle Alpi ed è una città molto affascinante. Se arrivate a Como con l’auto, potete parcheggiare in uno dei garage nel centro, ed esplorare la parte storica a piedi, perché è una zona pedonale. Il centro storico non è troppo grande, ma sono presenti tanti monumenti. L'attrazione principale è naturalmente la Cattedrale. Secondo la leggenda, all'interno della cattedrale è raffigurata una gallina, nascosta in qualsiasi forma. Come affresco, statua o basso rilievo, non si sa dove, ma se la trovate, sarete fortunati per tutta la vita. Ogni volta che ci vado, spero di trovarla ma purtroppo non ci sono ancora riuscita! Provateci, forse sarete più fortunati! Non dimenticate: sarete fortunati tutta la vita! Dopo la visita al centro storico, dove si trovano anche le mura vecchie, è possibile recarsi alla passeggiata lungo il porto. Troverete il parco, dove sorge il Tempio Volta, un museo dedicato ad Alessandro Volta, il famoso fisico di origine Comasca. Il porto lacustre ormeggia delle barche che danno la possibilità ai turisti di raggiungere le altre città caratteristiche del Lario. Per chi non se la sente di impegnare troppo tempo sulla barca può sempre fare un giro in pedalò. Attualmente, una parte della banchina del lungolago è in rifacimento, poiché in primavera, allo scioglimento dei ghiacciai, si verificano delle esondazioni.
La storia di questo museo privato è alquanto originale.Qui, nell’allevamento Il Portichetto nasce nel luglio 1952 un puledro molto speciale, Tornese. Un bel sauro con la criniera e la coda bionde, un trottatore che vinse quasi tutti i premi possibili negli anni cinquanta e che fu paragonabile solo al famoso Varenne dei nostri tempi. Gli edifici della scuderia furono venduti al proprietario di un’azienda produttrice di prodotti per l’infanzia che ne fece uno stabilimento industriale. Dopo anni di lavoro, al cav. Catelli venne qualche senso di colpa e decise di dedicare il luogo ai cavalli. Così partì il progetto per il museo del cavallo giocattolo. Il risultato possiamo visitare e toccare oggi. Un bellissimo posto dove grandi e piccoli possono ammirare più di cinquecento cavalli a dondolo, giocattolo, da giostra. Tutti tornano un po’ bambini lì ma soli i bambini veri possono salire sui vecchi destrieri e sognare corse nella prateria e salti sopra fossi e cespugli. Una collezione bellissima con pezzi unici, raccolti da tutto il mondo. Pezzi fatti a mano, sgualciti dal tempo e dall’uso dei piccoli cavalieri. I materiali impiegati furono prevalentemente legno come per Edoardo, il cavallo simbolo del museo, fatto da abili artigiani della Valgardena. Anche metallo e cartapesta furono materiali impiegati per produrre gli amici dei bambini. Ogni cavallo ha il proprio nome, e ce ne sono di tutti i tipi. Dal cavallo della giostra Hermete, che arrivò a Grandate dall’Ungheria alla delicata Jacqueline, al cavallo Fortunato in ferro ed a Tatzuo che viene dalla Cina e che ha girato mezzo mondo. Ogni cavallo ha la propria storia ed è bellissimo immaginare i bambini di un tempo che cavalcano i loro destrieri. Davanti al museo vi da il benvenuto l’enorme cavallo a dondolo Roberto. È il cavallo che fu costruito per il film Pinocchio di Roberto Benigni ed è così grande che deve sempre rimanere fuori all’aria aperta.
Questa bella cittadina, affacciata sul Lago Maggiore dalla parte lombarda, è un sito storico di grande rilevanza. Ai tempi dei romani era un importante centro e nel medioevo fu sede dell’organizzazione territoriale e del sistema difensivo degli arcivescovi di Milano, vi sono costruzioni che ricordano tuttora questo glorioso passato. Di particolare bellezza e fascino, ad Angera, si trova il Santuario Madonna della Riva, costruito dopo un miracolo avvenuto il 27 giugno 1657, quando l’immagine della Beata Vergine, affrescata sopra un muro laterale di Casa Berna, pianse sangue. Dopo un’accurata indagine che comprovò il miracolo, fu ottenuto il permesso di costruire il Santuario che diventò centro di devozione mariana. Il responsabile dell’opera era l’architetto milanese Gerolamo Quadrio e la prima pietra fu posta il 10 agosto 1662. Le difficoltà incontrate durante l’edificazione e la mancanza di fondi impedirono la realizzazione completa del progetto originale. Nel 1943, la facciata fu rinforzata dall’architetto Rino Ferrini d’Angera perché rischiava di crollare. All’interno del santuario vi è l’elegante altare con l’immagine della Madonna col bambino Gesù in braccio, staccata dal muro originario e trasferita su tela da Tino Anselmi. La festa del Santuario si celebra ogni prima domenica di luglio e quella del miracolo nel giorno dell’anniversario (il 27 giugno).