Pier Paolo Pasolini, nacque a Bologna nel 1922 da famiglia borghese. Bologna, dove trascorrerà sette anni («Bella e dolce Bologna! Vi ho passato sette anni, forse i più belli... »). Qui Pier Paolo coltivò nuove passioni, come quella del calcio, e alimentò la sua passione per la lettura comprando numerosi volumetti presso le bancarelle di libri usati del Portico della Morte.
Pasolini ha un caro ricordo della città e del suo aspetto: è impressionato dalla grande piazza (Piazza Maggiore), cuore pulsante della città, centro della vita civile e religiosa di Bologna. Ricorda il grande Duomo non finito, con i tipici mattoni rossi e i merletti che si estendono fino alle case e ai tetti circostanti, che rendono degna Bologna del nome La Rossa.
Cita spesso il Palazzo del Comune, con i suoi solenni portici a sesto acuto, e i famosi Portici bolognesi, che percorrono la città per ben 40 km, da quelli eleganti della Chiesa dei Servi a quelli dipinti di Piazza Malpinghi, non solo un elemento architettonico ma l’essenza stessa e gli umori della città. Durante la bella stagione sono un’ottima protezione dal sole, nei mesi più freddi, invece, riparo perfetto dalla pioggia.
Bologna è una città affascinante, semplice ma viva, bella ma sobria, dove far nascere nuove idee e interessi. Si iscrisse così, a soli diciassette anni, alla Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, e scoprì nuove passioni culturali, come la filologia romanza e soprattutto l'estetica delle arti figurative. Frequentava intanto il Cineclub di Bologna dove si appassionò al ciclo dei film di René Clair.
Ecco Bologna la Dotta, per la presenza di una delle più antiche Università d’Italia che ancora oggi continua ad essere frequentata da numerosissimi studenti italiani e stranieri, e a mantenere il suo ruolo di attivissimo centro culturale, aperto sempre a nuove e creative idee.
E proprio in questa città così mutevole e viva Pasolini si accorge di non poter far ritorno, non per un suo difetto, ma per un suo pregio: la ricchezza di vita, di scambi culturali e idee, che rendono Bologna così interessante e sempre diversa.