Busca, Cuneo
Busca è una città di diecimila abitanti, collocata in una felice posizione geografica, alle porte di Cuneo, sotto il Monviso ed ai piedi della collina morenica che la circonda ad anfiteatro e che, riparandola dai venti freddi, le conferisce un clima mite, apprezzato fin dall'antichità, è costituita da un centro storico, configurato nello spazio delle antiche mura medievali, e da numerose frazioni, poste nella generosa pianura circostante. Il centro storico conserva l'impianto urbanistico medioevale.
La cinta muraria, realizzata a metà del '400, dotata di merlatura guelfa, è ancora visibile a tratti. Ben conservata Porta Santa Maria, eretta tra il XV e XVI secolo, mostra i segni delle successive vicende belliche, come un interessante un graffito inneggiante a Luigi XIV di Francia. Sulla volta dell’arco lacerti di affreschi a tema mariano potrebbero essere attribuiti ai i fratelli Matteo e Tommaso Biazaci da Busca, che hanno operato tra Piemonte e Liguria nel '400: a loro si devono interessanti affreschi in almeno tre chiese e cappelle buschesi: Santo Stefano (VI secolo), San Sebastiano (IX secolo) e nella chiesa romanica di San Martino, posta in cima all’omonima collina.
La cappella di Santo Stefano, sorse alle origini del Cristianesimo locale, tra i sec. VI e il X, per la comunità formatasi attorno al castello. Era la parrocchia più importante del tempo. Venne più volte ristrutturata e sopraelevata nel ‘700. Dell’antico edifico resta la splendida abside affrescata dai fratelli Biazaci di Busca. Sul “mur de chevet” è dipinta l’annunciazione e il Cristo in avello, tra Maria e Giovanni piangenti. Nel catino absidale appare la raffigurazione del tema della catechesi primitiva, il tetramorfo di Ezechiele con il “Cristo Pantocrator” nella mandorla iridata e i simboli degli evangelisti. Divisa in quatto scene, è narrata la storia del protomartire di Santo Stefano, tratta dagli Atti degli Apostoli della Legenda Aurea. L’opera di restauro, promossa dal Comune nel 1998, ha restituito l’originario splendore al ciclo.
La chiesa romanica di San Martino si trova sul cucuzzolo di un poggio soleggiato. Costruita prima del Mille, possiede una delle facciate più antiche della provincia di Cuneo, giunta ai nostri giorni nelle sue linee originali. Eretta con masselli squadrati di pietra verde-grigia, conserva materiali romani di recupero. Il portale a tre ghiere e la sovrastante bifora richiamano forme bizantineggianti carolinge. L’interno è stato rifatto, nell’absidiola sinistra restano tracce di dipinti di tipo bizantino e in quella centrale resti di affreschi, purtroppo ridipinti, probabile opera dei fratelli Matteo e Tommaso Biazaci. La chiesa fu sopraelevata nel ‘700.
Nel centro storico, procedendo oltre porta Santa Maria, si arriva alla chiesa parrocchiale intitolata alla Maria Vergine Assunta, grande costruzione settecentesca di Francesco Gallo.
Nel cuore della città, in pieno centro storico, si trova la Chiesa della Santissima Trinità. Costruita sulle rovine una roccaforte del '200 che sorgeva intorno all’antica torre, di probabile origine romana, oggi ''torre della Rossa'', o, in piemontese, '' 'l cioché'', simbolo della città, insieme al ponte che attraversa il torrente Maira, affluente di un affluente del Po.
Volgendo, infine, un ultimo sguardo alla rigogliosa collina, abbiamo di fronte il castello del Roccolo. Il castello deve il suo nome ai ''roccoli'', reti qui usate per l'uccellagione. Fu costruito verso il 1831 dal marchese Roberto d'Azeglio in stile neo-gotico come palazzo di villeggiatura. Vi sostarono la Regina Margherita e Silvio Pellico, dopo la sua prigionia in Austria. Oggi è sede di incontri di culturali e spettacoli artistici. Famose le acque sorgive che alimentano una fontane del parco.