Porto Corricella a Procida
Tra le isole che si affacciano sul golfo di Napoli, Procida è la più piccola, ma non per questo meno preziosa. Il suo stesso nome descrive la morfologia del territorio: dal greco prochetai, che vuol dire "giacere", Procida sembra in effetti un corpo sdraiato sul mare. L’origine vulcanica dell’isola è ancora riconoscibile nei crateri di epoca antica che si trovano nei suoi golfi che si stendono in forma di mezzaluna. Terra più volte ricordata da opere della letteratura e dell’arte, pur piccola rispetto a Ischia e Capri, resta la meta turistica ideale per quanti vogliono ritrovare, in un territorio aspro e suggestivo, la tipica cultura di un territorio legato al mare tra vivaci costruzioni variopinte.
Le spiagge
L’isola di Procida presenta una varietà di spiagge dal fascino ineguagliabile. Il territorio conta ben cinque diverse spiagge di spiaggia finissima, sulle quali si apre un mare limpido e screziato di blu. Di fronte ad Ischia sta la spiaggia della Chiaiolella, la più lunga spiaggia di Procida, ben attrezzata nei diversi stabilimenti balneari e al tramonto luogo suggestivo da cui ammirare il calar del sole. Detta anche nel dialetto locale spiaggiolella, ospita sul lungomare numerosi piccoli locali ed è divenuta un vero e proprio luogo d’incontro per famiglie di bagnanti. All’insegna della tranquillità si può trascorrere il tempo in quella che viene definita la "spiaggia del postino", la spiaggia del Pozzo Vecchio, chiamata con il curioso nomignolo perché fu proprio in questo piccolo spazio che vennero girate numerose scene del film "Il postino". Raggiungibile scendendo dal Cottimo è in alcune zone attrezzata con stabilimenti balneari che offrono servizi completi, ma presenta anche molti spazi liberi. In questa piccola spiaggia i più piccini possono approfittare di corsi di nuoto o laboratori di vario genere, mentre i più grandi potranno godere un momento di relax e dedicarsi allo sport o alle piccole manifestazioni che costellano il periodo estivo.
La spiaggia della Chiaia, che si raggiunge da Piazza Olmo dopo una discesa di circa duecento scalini, è l’ideale per le famiglie con bambini perché l’acqua è bassa e la spiaggia si trova in una posizione che la ripara dal vento come dalle onde. Alle sue spalle si affaccia sul mare Marina Corricella, caratteristico paesaggio composto di casette colorate sovrapposte, immagine consegnata in numerose cartoline e dipinti di epoche diverse. Di là dalle spiagge, al mare si accede anche attraverso alcune scogliere di Procida. Non molto conosciuti rispetto alle più frequentate spiagge, permettono di bagnarsi in zone incontaminate e molto tranquille; vi si accede normalmente da delle discese che danno loro il nome: la discesa del Fiumicello (al termine di via Schiano) e quella della collina di Santa Margherita Vecchia, che offre una mirabile vista su Vivara, una conca in forma di mezzaluna invasa dalle acque, di fatto la più piccola delle isole partenopee.
Un intreccio di cultura, arte e natura
L’itinerario turistico procidano non può che cominciare dalle marine. Sin dallo sbarco del traghetto appare la Marina Grande, porto commerciale incorniciato dalle casette in colore pastello che sono appunto la cifra caratteristica dell’isola. Luogo ideale per l’acquisto dei souvenir ma soprattutto dell’artigianato locale, questo tratto dell’isola mantiene intatta nei suoi angoli l’importanza del mare nella cultura tradizionale, con il suo popolo di pescatori che da sempre ha affascinato artisti e letterati.
La Marina Corricella, con il suo borgo, testimoniano nel nome il passaggio dei greci: nella zona più interna della Corricella questa zona è chiamata infatti "Callìa", e "coros callos" in greco significa appunto bella contrada. Antico luogo in cui vi erano le abitazioni dei pescatori, come nelle diverse marine, anche qui le case si susseguono le une sulle altre disegnando un paesaggio variopinto, e contribuendo a ricordare l’utilità originaria di tale caratteristica: si dice infatti che i colori tanti vari servivano ai pescatori a riconoscere, dal mare, la loro casa. Dalla comoda spiaggia della Chiaiolella si estende infine l’omonima marina, con le tipiche imbarcazioni dette gozzi che gli stessi turisti possono utilizzare.
La città vecchia è posta nel punto più alto dell’isola, a 90 metri d’altezza, ed è chiamata Terra Murata, rievocando nel nome la sua vecchia funzione difensiva contro le invasioni che durante la storia e fino al Seicento riguardarono l’isola. Le mura furono costruite dalla famiglia d’Avalos nel 1500, come il noto palazzo d’Avalos (chiamato anche Castello), che nel secolo XIX divenne un carcere ed ora si può osservare solo dall’esterno. Disponibile ai turisti è invece l’abbazia di San Michele Arcangelo, le cui origini risalgono al secolo XI ma la cui architettura, in seguito a distruzioni e ricostruzioni, è databile al secolo XVI, e al cui interno è possibile ammirare dipinti, sculture e i preziosi altari, oltre alla zona inferiore che ospita il Museo, l’ossario e la biblioteca che custodisce antichi manoscritti.
Gli elementi architettonici che caratterizzano Procida sono, oltre ai colori pastello, il "vefio", piccolo balcone sormontato da una volta ad arco ampio. Osservabile un po’ ovunque nell’isola, è un elemento architettonico particolarmente ammirato nel Casale Vascello, il più noto gruppo di abitazioni costruite secondo lo stile dell’edilizia secentesca.
Il paesaggio procidano, fatto di spiagge, natura e spazi aspri, resistenti al tempo, ha affascinato numerosi artisti che hanno contribuito ad accrescere il fascino dell'isola: come ricordano 'L'isola di Arturo" di Elsa Morante e l'indimenticato Massimo Troisi, chi vede Procida non dimentica il suo incanto.