
Escursione di grande interesse, soprattutto dal punto di vista panoramico, che raggiunge la vetta più alta della
Liguria, al confine con la Francia e il
Piemonte, seguendo un itinerario del tutto facile e quasi alla portata di tutti. Il Monte Saccarello, con i suoi 2200 metri di quota, rappresenta un’ambita meta escursionistica, caratterizzata dalla presenza in vetta di un grande e suggestivo monumento al Redentore, di cui parleremo meglio tra poco.
La salita si svolge in gran parte lungo il dolce versante settentrionale, mentre il versante meridionale, verso la Liguria, è decisamente più aspro, selvaggio e roccioso, tanto che la montagna, nei secoli passati, veniva chiamata con il significativo appellativo di “Padre di tutti i monti”. A inizio stagione potrebbero inoltre tornare utili i ramponi e la piccozza. La nostra escursione inizia dalla località sciistica di Monesi (frazione di Triora), situata a 55 chilometri da Imperia e a 1400 metri di quota.
Ci si incammina quindi sulla comoda strada, in parte sterrata, che attraversa le piste sciistiche, fino a incrociare la strada che proviene dal Colle di Tenda: quota 1770 metri. Fin qui, con la dovuta attenzione, e dopo essersi informati sull’effettiva percorribilità, si potrebbe anche arrivare in auto. Si prosegue quindi verso sinistra, lungo una stradina militare tra i prati, con la vetta del Monte Saccarello ben visibile verso sud. In breve si raggiunge un altro evidente bivio, con un cippo indicatore: quota 1980 metri. Si prosegue quindi in direzione sud (sinistra) salendo con regolarità: dopo aver toccato il Passo Bassera (2036 metri) un ultimo facile tratto conduce infine, senza possibilità di errore, sulla panoramicissima vetta del Monte Saccarello: quota 2200 metri, ore 2,15 da Monesi (ore 1,15 dall’incrocio di quota 1770 metri).
Il ritorno a Monesi si svolge lungo il medesimo percorso della salita, e richiede ore 1,30. La statua del Redentore Il grandioso monumento al Redentore sul Monte Saccarello in ghisa dorata su un artistico piedistallo in pietra lavorata, venne trasportato fin lassù nel 1901 grazie all’aiuto dell’esercito, dopo un avventuroso viaggio da Parigi, dove era stato fuso in due blocchi. Il monumento venne restaurato nel 1980 a cura del Comitato Pro Saccarello, dopo il rocambolesco ritrovamento di una mano, staccata da un fulmine e finita chissà come a molti chilometri di distanza.
Tempo di percorrenza : ore 3,45
Quota di partenza: m. 1400
Dislivello: m. 800
Difficoltà: T – Turistico in assenza di neve
Periodo consigliato: Giugno - ottobre
Regione: Liguria
Provincia: Imperia