Il suo nome ufficiale è Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere ma è comunemente conosciuta come Basilica della Magione di Palermo. La chiesa fu fondata, assieme all'abbazia dei Cistercensi, dal cancelliere del regno normanno Matteo Ajello nel 1191. Enrico VI la donò all'ordine dei Cavalieri Teutonici nel 1197, e divenne la sede del “Mansio”, ossia del precettore dell’ordine: da qui il nome di Magione.
Loro ne aumentarono la proprietà e il prestigio ma in seguito dei cambiamenti politici nel 1492 fu sottratta ai Cavalieri e, trasformata in commenda, fu retta dai cosiddetti abati commendatari. Rimase sotto la loro guida fino al 1787, quando Ferdinando II di Borbone aggregava la basilica con tutti i suoi beni all'Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Adesso la chiesa, con annesso il chiostro del XII secolo, si presenta come un particolare esempio di arte arabo-normanna con le finestre ogivali incassate e il motivo delle arcate intrecciate riprodotto nell'abside tipico del periodo. Lo spazio all'interno è ampissimo, questo è spiegato dal fatto che era una chiesa abbaziale e doveva accogliere per le messe l'intera comunità dei monaci che erano anche il “coro”.
All'interno dominano le linee semplici e nude, con archi ogivali sostenuti da colonne e da una copertura lignea priva dei suoi dipinti, perduti in un crollo del 1943. Anche il chiostro cistercense è molto danneggiato dai bombardamenti, ma si vedono i resti di una torre araba. Al centro del chiostro, la vera del pozzo deriva dalla riutilizzazione di materiale del XIV secolo, proveniente da una tomba, con iscrizioni in lingua ebraica. Nella cappella di Santa Cecilia v'è una bellissima bifora, dove sulla colonnina centrale troviamo un’iscrizione in arabo: “Allah è misericordioso”.