Provate un giorno dalla piazzetta di Orta San Giulio a guardare di fronte a voi, in alto dall’altra parte del lago d’Orta. Allora, vedrete una chiesa splendente di bianco arroccata su uno sperone granitico di roccia, è il Santuario della Madonna del Sasso, luogo a me particolarmente caro, in quanto luogo dove ho celebrato il mio matrimonio. La salita fatta di numerosi tornanti per raggiungere il comune della Madonna del Sasso in frazione Boleto mi ricorda che il Santuario è posizionato a più di 630 metri rispetto al lago d’Orta. Arrivo quindi alla fine della strada che si apre nella parte retrostante del Santuario dove un grande parcheggio mi permette di posizionare tranquillamente la macchina. Percorro la piccola stradina che passa di fianco al Santuario e arrivo nel terrazzo antistante la chiesa dove mi fermo per ammirare la spettacolare vista sul lago d’Orta e sulle Alpi che da qui è ancor più meravigliosa. Salgo la breve scalinata ed entro dentro il Santuario, è un piccolo gioiello in stile barocco con due altari laterali e numerosi affreschi di Lorenzo Peracino. Al centro del Santuario una grande cupola, mentre sopra l’altare un affresco che mi da l’illusione che ci sia un’altra cupola, in realtà, mi spiega il simpatico e sempre disponibile parroco della chiesa, è semplicemente un affresco che grazie ad un’ eccellente tecnica della prospettiva e all’utilizzo di colonne affrescate da l’apparenza di essere proprio una cupola. Il Santuario è incantevole e vale sicuramente la visita, magari in occasione di una gita al lago d’Orta.
In mezzo al lago d’Orta, ma non proprio a metà, c’è l’isola di San Giulio”. Così inizia il romanzo di Gianni Rodari “C’era due volte il barone Lamberto ovvero i misteri dell’Isola di San Giulio”. Dopo aver visitato Orta e il suo Sacro Monte dedicato alla vita di San Francesco, dal quale si ha una vista meravigliosa sul lago, si può raggiungere l’isola, in 5 minuti, con un’imbarcazione. Qui regnano la quiete e il silenzio, disturbati ogni tanto dai passi dei turisti. Lo stato delle cose si rispecchia anche nelle due vie che incorniciano l’isola: una si chiama Via del Silenzio, l’altra Via del Meditazione. Lungo le vie si trovano i cartelli su cui si trovano le massime che inducono i visitatori alla riflessione e meditazione. Ascolta il silenzio, ascolta l`acqua, il vento, i tuoi passi. Il silenzio è il linguaggio dell`amore, il silenzio è musica e armonia dicono i cartelli inseriti nei muri secolari del monastero e in quelli di ville dagli splendidi giardini, mandandoci il messaggio della forza del silenzio. Percorrendo l’isola in un senso opposto troviamo altri cartelli, che invitano alla meditazione e alla riflessione interiore: Quando sei consapevole, il viaggio è finito. Se arrivi ad essere ciò che sei, sei tutto. Il saggio sbaglia e sorride. Sii semplice, sii te stesso. Sono le parole scritte da Madre Anna Maria Canopi, badessa e fondatrice del monastero delle suore benedittine, che assieme alla Basilica di San Giulio, contribuisce all’atmosfera mistica e religiosa dell’isola.
A pochi passi dal lago d’Orta e dall’omonimo borgo si trova il piccolo centro abitato chiamato Legro. La particolarità di questa piccola località sono le sue case, i cui muri sono stati decorati da una cinquantina di coloratissimi affreschi e dipinti. L’idea di abbellire i muri, e animare così la località, nasce nel 1998. Da quel momento, ogni anno artisti provenienti da tutto il mondo, artisti di fama internazionale e quelli poco noti o a volte sconosciuti, si cimentano a raccontare, attraverso i dipinti sui muri delle case, le scene del cinema e della televisione prodotti sul territorio del Cusio e del vicino lago Maggiore. Così possiamo vedere il gigantesco affresco, che riproduce l’affissione del manifesto del film “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, del 1949. Ci sono altri affreschi ispirati al neorealismo come l”Omaggio a Mario Camerini, “L’amante segreta” o “La maestrina”. Ci sono anche i dipinti che fanno riferimento ai film meno recenti come “Il balordo” o “Una spina nel cuore”. Vi assicuro che è molto divertente andare a zonzo con la testa per aria, provando a indovinare di che film si tratta. Direi che la visita a Legro è obbligatoria e, ormai, fa parte dell’itinerario turistico del lago d’Orta. Non solo come una curiosità, ma come una delle attrazioni principali, alla pari con Orta San Giulio, l’isola San Giulio e il Sacro Monte