Nel Museo Egizio di Torino si trova la collezione più grande del mondo dopo quella del Cairo, che la supera come importanza. L’esposizione nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze si limita però, per ragioni di spazio, ad un terzo dei tutti i ritrovamenti. Fondato nel 1824 da Carlo Felice la collezione si è arricchita sempre di più fino ad arrivare ai 30 mila pezzi di oggi. Per visitarlo tutto ci vorrebbero parecchi giorni perciò bisogna scegliere i referti più interessanti. Fantastico lo Statuario, i referti esposti, soprattutto le statue di faraoni e divinità sono bellissimi, con un’illuminazione perfetta e molto suggestiva.
Al primo piano si possono ammirare la Tomba di Kha e Merit. È uno dei pezzi più belli della collezione. Questa tomba non fu depredata di tutto e per questa ragione possiamo ammirare il corredo funebre completo e ricchissimo. Si vede bene che la preparazione deve essere costata una fortuna e deve essere stato un lavoro di anni. Il sarcofago della moglie Merit è più grande del corpo e corrisponde alle dimensioni del corpo di Kha. Probabilmente la moglie morì all’improvviso e il marito la fece seppellire nel proprio sarcofago. Splendida è la maschera funebre di Merit, dorata con pietre colorate per gli occhi e perfettamente truccata.
Il marito Kha non ha una maschera e questa è un’altra ragione per pensare ad una morte inaspettata. Tantissimi gli oggetti che furono ritrovati insieme alla tomba, come si usava allora seppellire i morti con tutti i propri oggetti usati, che sarebbero serviti nell’altro mondo. Bellissimo il cofanetto da toeletta della signora, con boccette di vetro colorate e decorate che contenevano le creme e il trucco.
I Savoia possedevano una raccolta di antichità egizie già nel '700, cui si aggiunsero i reperti e le statue portati da Vitaliano Donati, inviato in Egitto da Carlo Emanuele III. Nel 1824 Carlo Felice acquistò la collezione di ca. 8000 oggetti di Bernardino Drovetti, console generale di Francia in Egitto e, dotandolo della attuale sede, creò di fatto il primo museo egizio del mondo.
L'esposizione è articolata su tre piani e la visita ai settori più importanti della collezione non è inferiore a due ore. Al piano terreno nelle due Sale dello Statuario, sono esposte due sfingi con il volto di Amenhotep III, una statua di dea con diadema, le monumentali statue di Amenhotep II, Ramses II in basanite nera, Sethi II, della principessa Redi, il gruppo del re Tutankhamon III e del dio Amenca, la statua di Thutmose III e grandi sarcofagi in pietra. Nella sala vicina è stato ricostruito il tempietto rupestre di Ellesija risalente a circa 1450 a.C.
Troviamo stele funerarie e lapidi e sono documentate le usanze funebri: mummie, sarcofagi, canopi, statuette, amuleti e "Libri dei Morti". Altri importantissimi papiri sono tra l'altro il "Canone reale", l' elenco dei faraoni d'Egitto fino alla XVII dinastia, o il Papiro della tomba di Ramesse IV. Altro pregiatissimo reperto è la “Mensa Isiaca", una tavola di bronzo con raffigurazioni di cerimonie religiose in onore della dea Iside.
Nella sezione dei sarcofagi troviamo esemplari di grande qualità in pietra, ma è interessantissimo anche collezione delle mummie degli animali sacri, collegati al culto delle divinità. La Biblioteca specializzata nel settore egittologico dispone di un patrimonio librario di oltre 6000 volumi.