Il MIC è un museo che stupisce i visitatori. Si apre il percorso alle collezioni con un’istallazione imponente di Alberto Burri a testimonianza della grande partecipazione dell’arte contemporanea alla vita del Museo.
La visita continua con la retrospettiva dedicata alla ceramica di Faenza nello spazio suggestivo dell’ex convento di San Maglorio che raccoglie le maioliche dal Trecento al Seicento: eleganti opere in stile “arcaico”, ceramiche decorate nello stile a “zaffera”, che comprende il prezioso blu di cobalto, decori rinascimentali quali l’ispano moresco, il vasellame d’amore, la maiolica alla porcellana, il decoro “a berettino”, fino al raggiungimento della perfezione tecnica nelle maioliche “istoriate” per concludere, a metà Cinquecento con i “bianchi” di Faenza che segnano l’affermarsi dell’associazione tra le parole Faïence e maiolica, che permane tuttora.
Si passa poi nel nuovo edificio che ospita la collezione di ceramica moderna, una visione ad ampio spettro che comprende le raffinate creazioni Art Nouveau di Galileo Chini, le opere di Domenico Baccarini e gli artisti del Cenacolo che da lui prese il nome, di Arturo Martini, grande interprete della scultura del Novecento, di Gio Ponti raffinato ideatore di porcellane create dalla Richard Ginori di Doccia, di Tullio D'Albissola, protagonista con Riccardo Gatti di una stagione futurista, poi Angelo Biancini, Nanni Valentini, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Carlo Zauli e molti altri, fino a raggiungere la produzione contemporanea.
La visita prosegue al piano terra, nella sezione europea con un’eccellente campionatura di opere che testimoniano le correnti artistiche della ceramica del Novecento. È reso omaggio allo Jugendstil tedesco, al Secessionismo austriaco, al Modernismo catalano, all’Art Nouveau e Déco francese, alle manifatture scandinave, olandesi, centro/europee, inglesi ed ungheresi.
In questa sala vi è un “museo all’interno del museo”, dedicato alle opere di Pablo Picasso, Henri Matisse, Marc Chagall e Fernand Léger. Del 1949, ed espressamente dedicato al Museo, è il piatto ovale di Picasso raffigurante “La colomba della pace”, al quale il maestro allegò un biglietto riportante la scritta “pour un céramiste, qui dit l’Italie dit Faenza”. il MIC merita davvero una visita, nulla più delle sue collezioni può offrire una visione completa della ceramica internazionale del massimo livello