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Terra di passaggio tra Europa centrale e meridionale la valle attraversata dall’Isarco, che affascinò Albrecht Durer per i suoi paesaggi fiabeschi, è ricca anche di storia e di cultura.
Imponenti castelli e millenarie abbazie si rincorrono sulle rocce e guardano dall’alto il lento corso del fiume, che attraversa vigneti e frutteti.
Sullo sfondo le cime spettacolari delle dolomitiche Odle.
Fra le rocche spicca Castel Rodendo costruito nel 1100 e accessibile, anche oggi, soltanto per mezzo di un ponte levatoio.
Le stanze di questo castello custodiscono gli affreschi del ciclo di Ivano che risalgono al ‘200 e sono considerati le più antiche pitture profane del Medioevo.
Accanto a questo castello vanno ricordati Castel Coira e Castel Volturno, con la sua preziosa sala d’onore.
Ricca è poi la lista dei luoghi di culto: le volte a crociera del chiostro del Duomo di Bressanone costruito nel XIV-XV sec. e le sgargianti prospettive della Chiesa di Santa Croce nel Convento di Sabbiona sono solo due esempi di arte sacra nella Val d’Isarco.
Ai torrioni di una fortezza somigliano le forme tonde della chiesa di San Michele collegata all’abbazia agostiniana di Novacella: qui i l chiostro dell'abbazia narra episodi evangelici, ma anche storie di mostri e di draghi.
Piccole chiese con i loro campanili puntellano poi prati fioriti e pendii scoscesi, fra solitari masi.
Alcune sono piccoli capolavori, come la chiesetta barocca di San Giovanni di Ranui dalla facciata vivacemente decorata.
Tesori artistici nascondono anche le antiche dimore di questa valle: la fattoria di Ranuihof custodisce affreschi ottocenteschi con scene di caccia e di vita quotidiana.
Questa terra di passaggio conserva la memoria del transito di personaggi famosi: la taverna dove si fermò Massimiliano d’Austria ricorda ancora nel nome - La casa dell'Elefante - la presenza insolita di un animale esotico nel corteo imperiale.
scritto da Redazione Visit Italy - Ultima modifica: 30/09/2022