Golfo di Tindari, Messina
Tindari è una cittadina siciliana situata nella competenza territoriale di Patti (provincia di Messina). Immersa nel golfo di Patti, a nord est dell'isola. La storia di questa cittadina si perde nell'antichità considerando che il fondatore riconosciuto fu nientemeno che Dioniso di Siracusa che nel 396 a.c. diede ufficialmente il nome al nucleo abitato, si dice che lo stesso Dioniso abbia scelto di chiamarla Tindari ispirandosi alla figura di Tindaro (re di Sparta e marito di Leda, nonché padre putativo di Elena e dei Dioscuri, Castore e Polluce).
Proprio la dimensione temporale (imponente) fa da base e cornice alle mille avventure che si possono vivere in questa meravigliosa oasi siciliana. Continuò prima sotto le effige cartaginesi e poi romane (nel tempo della famosa battaglia di Tindari). Ma la contaminazione storica non si fermò qui e proseguì quando divenne colonia vescovile bizantina e, successivamente, colonia araba. In seguito alla conquista araba molti usi orientali approdarono definitivamente in questo comune e una traccia ancestrale di quel periodo storico è riscontrabile nella presenza della venerazione della Madonna Nera di Tindari.
La grandezza storica è riscontrabile dai numerosi scavi archeologici (tutti in buono stato) che sono iniziati a partire dagli anni 1838-1839 dalla Sovrintendenza Comunale prima di Siracusa e, poi, di Messina. Per chi volesse avvicinarsi a queste mirabili bellezze, sono possibili visite guidate; percorsi ricchi di scoperte (dai mosaici alle ceramiche, alle rovine di templi e strutture) circondate nel panorama marittimo tipico del suolo siciliano. Sempre in quest'avventura nella storia è possibile vedere i resti (ancora parzialmente intatti) delle mura di cinta che avevano una lunghezza di circa 3 Km e che sono stati ricostruiti nel III sec. a.c.
Un percorso unico e molto interessante è il teatro del IV sec di circa 3000 posti, rinvenuto nell'impianto archeologico, e che si arrampica su di un'altura e anticipa l'altro pezzo forte dei ritrovamenti (l'agorà). Si tratta di un vero e proprio micro-mondo romano perfettamente conservato in cui potersi immergere nelle abitudini della vita imperiale.
Oltre queste bellezze classiche, in tempi più recenti, la città ha visto la creazione di altre strutture molto interessanti quali il Santuario della Madonna Nera (detto anche semplicemente, Santuario di Tindari); in essa è custodita la statua della madonna nera in legno di cedro, probabile simbolo iconoclasta di secoli successivi e di origine orientale. Questa cattedrale oltre alla notevole mole è caratteristica per la posizione, trovandosi su di un promontorio a strapiombo sul mare e sovrastante l'acropoli stessa. Il 7 Settembre si celebra, ogni anno, la festa dedicata alla Madonna Nera. A partire dal 1956 il teatro abbandonato della zona archeologica è stato utilizzato e , spesso, offre la possibilità di assistere a spettacoli di musica e danza sfruttando la naturale bellezza della location.
Alla base dell'acropoli le leggende del luogo parlano della spiaggia di Marinello, una striscia sabbiosa che si affaccia su dei piccoli specchi d'acqua. Questa spiaggia è molto particolare perché si narra la leggenda di una maga (che risiedeva in una grotta) che attirava a sé i marinai per divorarli. Altrettanto meravigliosa la Laguna di Tindari raggiungibile attraverso la statale 113, lungo la costa tirrenica. Tra le offerte proposte dalla zona vi sono moltissimi eventi estivi; tra i quali spicca il Taormina Jazz Festival (prima settimana di Agosto), la sagra delle arancine e molti concerti di artisti nazionali molto interessanti (Mengoni, Mario Biondi, Mannarino ecc.).
Dai promontori della zona la vista è mozzafiato e permette di scorgere le vicine Isole Eolie (facilmente raggiungibili e con itinerari programmati diretti per Alicudi, Filicudi, Stromboli, Panarea, Vulcano, Lipari e Salina dette anche le sette perle del Mediterraneo) oltre che la possibilità di sostare alle Terme di Vigliatore (zona limitrofa).
A pochi Km l'atmosfera cambia e si arriva al Parco Naturale dell'Etna con la magia del vulcano ancora attivo e della terra scura magmatica. Nei percorsi del parco si incontra una fitta vegetazione di castagni, bassi vigneti, querce, faggi e betulle circondati da una fauna dalla rara bellezza come quella dell’aquila reale, della donnola, del ghiro, dei colombi selvatici e degli aironi fino ad arrivare su, in cima, dove sono i lapilli incandescenti a fare da padroni. Oltre a deliziarsi dello spettacolo dell’Etna in questo parco si posso visitare le Grotte, la Valle del Bove, il Monastero, il Sentiero del Germoplasma, la Montagnola, i Monti Silvestri e i Crateri Sommitali.
Chiunque volesse vivere avventura, paesaggio tradizionale ed escursioni nella storia non deve far altro che provare ciò che questo paesino nel messinese può offrire e ne rimarrà certamente incantato a tal punto da volerlo ripetere. Riuscire a trovare la magia della terra siciliana e lo spirito , ormai, turistico della zona non potrà che colpire.
Buona vacanza a tutti, Tindari è ad un passo da noi!