Lombardia, Lago di Como, Dongo
Durante la Seconda Grande Guerra, la dittatura antisemita fu la terribile protagonista. In Italia era dettata da Benito Mussolini, che appena finita la Guerra, fu giustiziato dai partigiani italiani.
LOMBARDIA: evento d’importanza storica:
Dongo e Giulino di Mazzera. Per gli amanti del turismo storico si consigliano due posti ubicati in Lombardia, nei pressi del Lago di Como, che entrarono nella storia come palcoscenico delle esecuzioni di Benito Mussolini e dei gerarchi del fascismo, dopo la vittoria degli Alleati alla fine della Seconda guerra mondiale.
La morte avvenne in maniera violenta, ma gli elementi storicamente provati sono pochi riguardo a come si svolse veramente la fucilazione del Duce e della sua amante Claretta Petacci. Dopo aver perso la guerra nel 1945, Mussolini, ex dittatore fascista della Repubblica Sociale Italiana, fu catturato. Non si è ancora stato accertato se fuggisse o se i nazisti lo stessero portando in Germania su ordine di Hitler, ma quando il camion tedesco sul quale viaggiava fu fermato dal blocco partigiano, fu riconosciuto e immediatamente arrestato.
Quel che accade dopo rimane tuttora un mistero, giacché il supposto responsabile della sua esecuzione, colonnello Valerio, nome di guerra di Walter Audisio, rilasciò quattro versioni diverse col passare del tempo. L’ordine di fucilazione arrivò da Milano, e il 28 aprile 1945, Benito Mussolini e Claretta Petacci furono fucilati davanti al portone di Villa Belmonte, in Via XXIV Maggio a Giulino di Mazzera, dove ancor oggi una croce ricorda la data dell’accaduto.
A
Dongo, paesino a 20 km di distanza da Giulino, i gerarchi del fascismo furono giustiziati alle ore 17.48, sul lungolago (ci sono ancora i segni sul muretto). Il 29 aprile 1945, i cadaveri furono portati in Piazza Loreto, a Milano, dove rimasero esposti in balia di una folla accanita.