Castellabate Cilento
Castellabate è un grazioso paese della costiera cilentana il cui territorio è situato nel parco nazionale del Cilento, dichiarato, dal 1998, patrimonio mondiale dell'umanità.
Castellabate, con la sua frazione di Santa Maria, è una tra le mete preferite per le vacanze del Mar Tirreno con turismo italiano, europeo e statunitense, attirato dall'ambiente naturale, dall'architettura, dalla cultura e gastronomia locale ma anche dalla calorosa accoglienza.
Le acque del golfo di Castellabate sono limpide e cristalline grazie all'istituzione del primo parco marino d'Europa. Infatti nei fondali marini vivono specie animali e vegetali non comuni e tutelate: il coralligeno e forme di posidonia oceanica, in cui, se si è fortunati, si può scorgere il raro pesce pappagallo mediterraneo o la Syriella castellabatensis. Troviamo anche ricci di mare, madrepore, gorgonie e spugne. Nel mare di Santa Maria c’è il reef di Licosa, una bioconcrezione molto simile alle barriere coralline, una delle poche del Mediterraneo. Nel 2006 nella baia Arena di Ogliastro Marina si è verificato un evento insolito: la tartaruga marina Caretta caretta ha deposto le sue uova.
Sulla terraferma troviamo, tra le specie singolari, una lucertola endemica con una splendida livrea verde e azzurra. In primavera avanzata di solito nidifica il gabbiano corso, una delle specie a rischio di estinzione.
Dal punto di vista vegetale la zona arbustiva di Castellabate è caratterizzata da macchia mediterranea con carrubi, mirti, pini d'Aleppo, alberi di ulivo e fichi e molte coltivazioni di vite. Meritano di essere citati il limonio salernitano e il giglio bianco, un fiore selvatico spontaneo, protetto, che cresce sui litorali sabbiosi.
Sulla costa il fenomeno erosivo ha creato nei millenni caratteristiche rocce levigate nel tempo quali lo scoglio "della Tartaruga" e lo scoglio "della Principessa saracena", che somiglia al viso di una donna che è intenta a osservare il mare, dietro cui c’è ovviamente una singolare leggenda.
Il Cilento attrae anche per la qualità di prodotti locali come olio, vino, pasta, mozzarella. ingredienti base della dieta mediterranea che è nata proprio in questa zona. Tra i prodotti tipici non dimentichiamo il famoso fico bianco dottato, il fagiolo di Controne o il carciofo di Paestum.
Per quanto riguarda l’architettura di Castellabate da visitare c’è sicuramente il Castello medioevale del 1123, attorno a cui si sviluppa il paese, costruito per proteggere la popolazione da attacchi saraceni. La fortezza ha le mura perimetrali con quattro torri angolari e all'interno ha tutto ciò che serviva per sopravvivere in caso di attacco: abitazioni, forni, cisterne e magazzini. Si possono anche visitare i sotterranei, che, secondo una leggenda, dovrebbero permettere la fuga verso il mare in caso di invasione. Oggi il castello, restaurato, è sede di manifestazioni culturali, artistiche e sociali.
Tra i luoghi da visitare ricordiamo Porto Travierso, un approdo che include una costruzione con archi all'interno dei quali erano conservate le merci (olio, cereali e vino) scambiate con Cava de' Tirreni e Napoli.
Anche da visitare è la bella Villa Matarazzo, l'ottocentesca tenuta del conte Francesco, emigrato in Brasile, che d’estate diventava un salotto di cultura con ospiti illustri, convegni e spettacoli vari.
Il borgo medievale di Castellabate è situato su colle Sant'Angelo con cinque porte d'ingresso, di cui la principale è dal "Belvedere di San Costabile", una terrazza a picco sul mare con una splendida vista del golfo di Salerno, Capri e Ischia. Il borgo è un intreccio di vicoletti in pietra e passaggi stretti sotto casette comunicanti. Ma l’agorà del borgo è la particolare piazza "10 ottobre 1123", data di fondazione del castello, con vista sulla valle dell'Annunziata.
Da ammirare sicuramente i resti del porto greco-romano e la cava dei rocchi, da cui i Greci estraevano appunto i "rocchi", blocchi cilindrici di arenaria usati per erigere le colonne, con cui costruirono i templi di Paestum.
La zona di Castellabate ha diverse torri costiere per avvistare i saraceni: situate in punti strategici per osservare tutto il litorale, comunicavano tra loro con segnali di fumo o di fuoco. La torre più intatta è quella normanno-aragonese della "Pagliarola", accorpata a palazzo Perrotti. Delle più antiche invece restano solo i ruderi.
Numerose le chiese da visitare: la Basilica Pontificia di Santa Maria de Giulia in stile romanico, della prima metà del XII secolo, o il Santuario di Santa Maria a Mare del 1826, costruito su una cappella preesistente del XII secolo. Molte altre chiese meritano una visita sia pure fugace.
Ma torniamo alla costa: lunga circa 19 km, è variegata, frastagliata, e si alternano scogli, calette, baie e spiagge dorate. Di queste le più belle sono quella "del Pozzillo", "di punta dell'Inferno" o "dello Scario", "della punta di Ogliastro" o "del Lago" detta anche "ù Sciome". Tra le calette naturali le più famose sono "Cala della bella" e il "Saùco".
La costa di Castellabate ha una grotta naturale emersa con reperti paleolitici, ma anche diverse grotte marine e fondali interessanti per suggestive immersioni subacquee.
Non sono da trascurare, per chi ama ammirare il mare soprattutto di sera, le suggestive passeggiate sui lungomare "delle Tartarughe", di "Raffaello De Simone" e di "Bracale".
Sono da segnalare, infine, a Castellabate, le varie aree pedonali e i molti parcheggi, che, insieme ad altri servizi, rendono piacevolmente vivibile la più graziosa località del Cilento.
Una piccola curiosità: ogni anno, oltre 50 coppie di stranieri, venuti da Irlanda, Inghilterra, Norvegia e USA, si sposano a Castellabate: è evidente che lo fanno per la buona ospitalità, l'organizzazione e le straordinarie bellezze naturali che rendono quel giorno ancora più bello.