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Abbazia di San Michele in Val di Susa
Doveva essere decisamente molto ricco, Ugo Montboissier d’Alvernia per potersi permettere di costruire quest’imponente abbazia in cima al Monte Pirchiriano, nella bassa Val di Susa. E doveva averne combinato di tutti i colori! Infatti, il compito gli fu imposto dal Papa in persona e Montboissier cercava in questo modo di farsi perdonare i propri peccati. Grazie a questo signore del X secolo, ancora oggi la Sacra di San Michele domina sulla Val di Susa. Gli edifici sembrano nascere dalle rocce ed è un insieme di potere religioso e difensivo.
Molto suggestivo e, una volta, difficile da raggiungere. La posizione era decisamente strategica, dall’alta del monte si controllava l’ingresso alla valle e già in epoca romana esistevano degli edifici difensivi. Nel decimo secolo fu costruita la prima, piccola chiesa. Più tardi, nel XII secolo, il potere dell’abbazia fu enorme e si estendeva fino alla Liguria, Mantova e Francia. Oggi si arriva in macchina, passando per Avigliano, oppure anche a piedi, lasciando l’auto sul parcheggio di S. Ambrogio di Torino e seguendo la vecchia mulattiera che porta fino alla Sacra. All’interno del complesso si trova la chiesa con affreschi e dipinti e la cripta con tre cappelle. Molto particolare e ripido è lo Scalone dei Morti dove venivano esposte le salme dei monaci durante i funerali. In cima alla scala si erige il Portale dello Zodiaco con sculture del ‘200.
Il complesso è ben conservato, la chiesa, le cripte, la bellissima terrazza panoramica, tutto parla di tempi antichi e religione. Anche l’autore Umberto Eco rimase incantato da questo luogo mistico e il suo celebre ‘Il nome della rosa’ fu ispirato da quest’abbazia maestosa.
scritto da Antje Smit - Ultima modifica: 03/09/2022